Admiral Makarov, in fiamme fregata russa colpita da un missile ucraino: è la seconda nave da guerra di Putin più grande dopo il Moskva. Il Cremlino (per ora) smentisce

Neanche il Pentagono ha elementi che possano confermare che sia stata colpita

Venerdì 6 Maggio 2022
Nave Petrel in fiamme, la seconda fregata da guerra russa più grande dopo il Moskva: colpita da un missile di Kiev

L'Ucraina potrebbe aver inferto un altro colpo durissimo alla flotta della Russia nel Mar Nero. La fregata russa Admiral Makarov starebbe bruciando vicino a Snake Island, dopo essere stata colpita da un razzo ucraino Neptune.

Un'esplosione si sarebbe verificata sulla nave, seguita da un incendio. Lo conferma il deputato popolare Oleksiy Honcharenko su Telegram, citato dai media ucraini.

Aerei russi stanno sorvolando quell'area del Mar Nero e navi di soccorso sono arrivate dalla Crimea in aiuto della fregata. Secondo i dati aggiornati dello Stato maggiore ucraino «i russi hanno perso una nave». E non una qualsiasi. Si tratterebbe infatti della più importante dopo il Moskva, l'incrociatore colpito e affondato lo scorso mese e la più moderna della flotta Admiral Grigorovich. A inizio aprile era stata impegnata in prima linea per l'attacco missilistico verso la costa di Odessa. 

La scheda tecnica

La fregata "Admiral Makarov" è armata di missili da crociera "Kalibr", utilizzati per bombardare le città. Entrata in servizio nel 2017, è l'ultima delle tre navi del progetto 11356R, che è stato sviluppato alla fine degli anni 2000 come passo avanti del progetto sovietico 1135 "Petrel". Il Cremlino ha concentrato tutte e tre le fregate del progetto 11356R nel Mar Nero e, dopo l'incrociatore missilistico Moskva, sono le più potenti navi da guerra della Federazione Russa nell'area acquatica. Tutte portano i nomi di ammiragli della Russia prerivoluzionaria: "Ammiraglio Grigorievich", "Ammiraglio Essen" e "Ammiraglio Makarov". 

Si tratta di navi lunghe 125 metri con un dislocamento totale di 4035 tonnellate e un'autonomia di navigazione di 30 giorni. Per proteggersi dagli attacchi aerei, queste navi sono dotate del sistema missilistico antiaereo Shtil-1, una versione navale modernizzata del Buk con una zona di lancio ampliata fino a 50 km. L'identificazione dei bersagli a una distanza di circa 300 km è fornita dal radar di tipo Fregat-M2M.

La fregata ha la capacità di condurre operazioni militari contro i sottomarini, per i quali è equipaggiata con tubi lanciasiluri da 533 mm e un lanciarazzi RBU-6000. Per la ricerca dei sottomarini, oltre alla stazione idroacustica, sulla nave viene regolarmente posizionato un elicottero del tipo Ka-27PL. Tutto il controllo del combattimento della nave è ridotto al sistema di informazione e controllo del combattimento "Requirement-M". La dimensione dell'equipaggio è di 180 persone.

La reazione del Cremlino

Mosca però assicura di non aver alcuna informazione di navi russe colpite nel Mar Nero. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov sottolineando come la notizia del missile che avrebbe centrato la fregata Admiral Makarov provenga da fonti ucraine. Anche in occasione del duro colpo al Moskva inizialmente la reazione del Cremlino era stata quella di negare l'accaduto. 

Gli Usa

Il Pentagono, inoltre, al momento non ha elementi che possano confermare che la fregata russa Makarov sia stata colpita dall'Ucraina. «È tutto il giorno che ci stiamo lavorando ma al momento non abbiamo informazioni che corroborino queste notizie», ha detto il portavoce del Dipartimento della Difesa americana, John Kirby.

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L'aiuto Usa sull'attacco al Moskva

La notizia arriva proprio mentre dagli Stati Uniti rimbalza il retroscena della collaborazione tra Ucraina e intelligence Usa sull'affondamento del Moskva. Un dettaglio che, fosse confermato, aumenterebbe di molto la tensione già alta tra Cremlino e Casa Bianca. L'affondamento della Moskva, ammiraglia della flotta russa del Mar Nero il 14 aprile, è stata considerata una grande vittoria per l'Ucraina e una perdita imbarazzante per la Russia.

Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 12:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA