Usa, diritto all'aborto: cosa succede ora? Ci sono 25 Stati americani pronti a vietare l'interruzione di gravidanza

È la prima volta che la Corte Suprema degli Stati Uniti subisce una fuga di notizie: ci saranno conseguenze nelle elezioni di Midterm a novembre

Martedì 3 Maggio 2022
Usa, diritto all'aborto: cosa succede ora? Ci sono 25 Stati americani pronti a vietare l'interruzione di gravidanza

Il diritto ad abortire è a rischio negli Stati Uniti? Il pronunciamento non ufficiale di cinque giudici su nove della Corte Suprema ha sicuramente rafforzato quegli Stati a guida repubblicana che già rendono l'accesso all'aborto difficile e complicato. Se la sentenza Roe v. Wade verrà ribaltata, l'aborto non diventerebbe fuori legge ma verrebbe lasciato ai singoli stati il compito di determinare la legalità della procedura.

Secondo alcune proiezioni avremo un'America con almeno 25 Stati pronti a vietare immediatamente l'aborto. Mentre 13 Stati sarebbero pronti a vietarlo attivando apposite leggi. Questo perché anche se la Roe è legge ci sono delle restrizioni federali, statali e territoriali sull'aborto.  Il leader dei senatori dem Charles Schumer ha annunciato che intende portare in aula e mettere al voto una legge che codifichi il diritto all' aborto sancito nel 1973 dalla sentenza della Corte suprema "Roe v. Wade". «Ogni americano vedrà da quale parte sta ogni senatore», ha spiegato.

Attraverso i dati del Center for Reproductive Rights la mappatura delle restrizioni che verrebbero applicate mostra un'America divisa a metà. L'America post sentenza Roe sarà un Paese con un accesso all'aborto drasticamente ridotto. Gli Stati colorati in rosso e rosa sono quelli dove verrebbe rispettivamente vietato e fortemente ristretto l'accesso all'aborto. 

Il governatore della California Gavin Newsom è pronto a cambiare la Costituzione. Ha scritto su Twitter: «La California non starà a guardare mentre le donne in America vengono private dei loro diritti. Stiamo proponendo un emendamento per sancire il diritto di scelta nella costituzione della California».

Solo in otto Stati il diritto all'aborto è protetto da statuti, nella costituzione, o altre leggi. California, Connecticut, Hawaii, New Jersey, New York, Oregon, Vermont e Washington.

Poi ci sono quattordici Stati dove il diritto è protetto ma ci sono limitazioni nell'accesso alle cure: il Distretto di Columbia, Alaska, Colorado, Delaware, Distretto di Columbia, Florida, Illinois, Iowa, Kansas, Maine, Maryland, Massachusetts, Minnesota, Montana, Nevada e Rhode Island.

Secondo il Center for Reproductive Rights in tre stati e due territori il diritto all'interruzione di gravidanza non risulta protetto. In questi luoghi l'aborto può continuare ad essere accessibile, ma non sarebbe protetto dalla legge statale e distrettuale. Infine, ci sono venticinque stati - quasi tutti situati nella parte centrale e meridionale del paese - e tre territori che complicano molto l'accesso all'aborto e potrebbero immediatamente proibirlo. Sono Alabama, Samoa Americane, Arizona, Arkansas, Georgia, Guam, Idaho, Indiana, Kentucky, Louisiana, Michigan, Mississippi, Missouri, Nebraska, North Carolina, North Dakota, Isole Marianne Settentrionali, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Texas, Utah, West Virginia, Wisconsin e Wyoming. 

 

Il terremoto politico che infiamma le elezioni di Midterm

«Il presunto voto dei giudici della Corte Suprema di nomina repubblicana contro l'aborto passerà alla storia come un abominio, una delle peggiori e più dannose decisioni della storia moderna». Così i leader democratici, Charles Schumer e Nancy Pelosi, hanno commentato l'orientamento della maggioranza conservatrice della Corte Suprema. Schumer, come detto prima, ha annunciato di voler portare in aula una legge per codificare il diritto all'aborto sancito dalla sentenza Roe v. Wade. La bozza rivelata da Politico è un documento che doveva rimanere segreto e che arriva a due mesi dalla sentenza vera e propria che i giudici dovranno emettere sul diritto all'aborto. Per i due leader democratici se la sentenza ufficiale confermerà ciò che ha anticipato la bozza (la decisione di ribaltare la Roe v. Wade) infliggerà «gravi restrizioni ai diritti non solo delle donne ma degli americani». Inoltre, Schumer e Pelosi accusano i giudici conservatori, tra i quali i tre nominati da Donald Trump - Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett — che hanno votato insieme al giudice Samuel Alito e Clarence Thomas, di aver «mentito al Senato, violato la Costituzione e sfidato i precedenti e la reputazione della Corte». Ma aldilà delle parole di condanna e di protesta per il durissimo attacco al diritto all'aborto costituito dalla decisione dei giudici conservatori, già nelle ore immediatamente successive alla diffusione della bozza, in privato i democratici - riporta ancora Politico - hanno predetto che questa potrebbe essere la svolta alle sorti delle elezioni di midterm del prossimo novembre, che al momento appaiono in netto favore per i repubblicani.

Lo stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto appello agli elettori perché eleggano rappresentanti democratici, pro-choice (a favore del diritto all'aborto) che arginino le spinte conservatrici degli Stati che accolgono l'orientamento anti aborto della Corte. 

I dem infatti sperano che la decisione dei giudici conservatori possa portare ad una mobilitazione della base elettorale democratica spingendola ad andare in masse alle urne per votare candidati pro choice. «Se questa notizia è vera, questo attacco repubblicano all'aborto, al controllo delle nascite e alla salute delle donne ha fatto aumentare in modo drammatico la posta delle elezioni del 2022 - ha già dichiarato Christie Robers, a capo della campagna dem per il Senato - in questo momento cruciale dobbiamo proteggere ed espandere la maggioranza democratica con il potere di confermare o rifiutare giudici della Corte Suprema». Anche Pelosi e Schumer nella loro dichiarazione fanno un riferimento alle prossime elezioni: «il partito di Lincoln e Eisenhower ora è completamente diventato il partito di Trump - hanno affermato - ogni senatore repubblicano che ha votato per i giudici di Trump facendo finta che questo giorno non sarebbe mai arrivato ora dovranno spiegarlo al popolo americano».

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 01:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA