LA LETTERA
Piccola storia ignobile: estate torrida, tradimento torrido.
Mi firmo Marco
LA RISPOSTA
Caro Marco, mi sei molto simpatico, con la tua atletica lotta al tempo che passa, la tua tenacia matrimoniale e i tuoi giovanili dubbi amorosi: l’eccitazione e l’ansia di tradire, il dispiacere di essere stato friendzonato e la delusione di non essere stato scoperto. Il tutto condito da un paio di lacrime di coccodrillo. Ma non ti aspettavi che dopo un tradimento d’agosto tua moglie ti ignorasse e che la tua fugace amante ti considerasse alla stregua di una fetta di anguria (come personaggio principale avresti effettivamente meritato più considerazione dalle tue comprimarie). Non sei un cliché, o almeno non in senso classico.
Credo che la tua inquietudine nasca da una idea preconcetta relativa alla questione di genere. Tu Maschio Caucasico, scrivi a me, Femmina, su Due Femmine. Gli Uomini fanno questo, le Mogli fanno quest’altro, le Amanti fanno danni. Ovvero: Lui può tradire - purché si senta in colpa - Lei deve intuirlo e farlo nero, l’Altra deve provare a prenderselo con ogni mezzo, soffrendo intanto nell’ombra. Ma le cose sono andate diversamente sei stato deluso tre volte: da te stesso, per non essere stato all’altezza delle tue aspettative, da tua moglie per aver lasciato correre e dalla tua amante per averti usato come un kleenex per tamponare il rossetto in esubero.
Io ti capisco, ti hanno tolto il gusto di essere il protagonista di tutta la storia ed è per questo che mi scrivi. Ma, diciamocelo, è roba da boomers pensare che tutto ruoti attorno all’idea di come dovrebbero andare le cose e non riflettere su come effettivamente vanno. E lo so perché sono boomer anche io - per quanto ben tenuta. Siamo i campioni dell’apriorismo, capaci di giudicare le nostre azioni sulla base di una regola prestabilita - solo per essere infranta - ma incapaci di tollerare la nostra stessa umanità. Quella che sbaglia perché a volte è l’unico modo per ricordare chi siamo; che inciampa negli errori belli, nelle notti che abbiamo dimenticato e che la vita ogni tanto ci regala come promemoria. A caldo, giudichi il tuo tradimento ignobile senza chiederti se i motivi che ti hanno avvicinato ad un altro essere umano - giovane, bella, libera - abbiano una loro dignità. Spoiler alert: ce l’hanno. Anche se, detto tra noi, dopo una astinenza da carezze di dieci anni qualsiasi sesso sarebbe stellare. Nel pacchetto dei milioni di matrimoni bianchi che popolano il mondo bisogna mettere in bilancio anche questo, la possibilità che lì dove c’è una fenditura passi la luce (che sia una falena o un faro dello stadio poco importa), o un po’ di vento a spettinarti i capelli e la vita, e chissà che questa corrente non ti abbia fatto un bene che ancora non sai. Un matrimonio non è un progetto di ingegneria, un ponte che sei fai bene i conti resta in piedi: è un processo biochimico in cui sono coinvolte due (e qualche volta più) esistenze, con traiettorie che di tanto in tanto si allontanano, per poi magari incrociarsi ancora. Non sono una fan dell’adulterio, mi piace la fedeltà, ma mi piacciono ancora di più le persone che non riescono a smettere di esistere e perciò di sbagliare. La vita non rispetta le regole che imponiamo a noi stessi ed è bello così: qualche volta si infila nei programmi e mette tutto in discussione. Il perché è sempre diverso, il tuo te lo lascio scoprire. Ma ho il sospetto che anche la rinnovata energia di tua moglie abbia a che fare con questa storia: che lei lo sappia o meno, è impossibile pensare che un battito d’ali di farfalla nella tua vita non provochi un piccolo uragano nella sua. Sei in tempo per far pace con tutto quello che giudichi sbagliato. A me sei molto simpatico.