Napoli, la gallerista Lia Rumma dona 70 opere al museo di Capodimonte. Valore 150 milioni di euro

La collezionista vive tra Milano e Napoli. L'esposizione sarà aperta tra un paio di anni

Mercoledì 25 Gennaio 2023 di Maria Chiara Aulisio
La gallerista Lia Rumma

La sua storia parte da lontano.

Parte da Amalfi, nel 1968, quando con il marito Marcello, entrambi giovani collezionisti - e il celebre critico Germano Celant - è tra i promotori di una rassegna considerata dalla critica tra le collettive più importanti d’Europa a partire dagli anni Sessanta, passata agli annali come uno dei punti di partenza dell’Arte povera. In quell’occasione spiccarono, tra gli altri, artisti come Merz, Pistoletto, Paolini e Zorio. Ma è nel 1971, dopo la scomparsa del marito, che Lia Rumma si trasferisce a Napoli dove apre la sua prima galleria.

L’EVENTO

Il resto è un insieme di scelte - e di successi - che negli anni la porteranno a salire di diritto sul podio delle più importanti galleriste del mondo dell’arte italiana, e non solo. In oltre 50 anni di attività - come ha recentemente ricordato il direttore del museo napoletano di Capodimonte, Sylvain Bellenger - ha saputo riconoscere e dare forza a una lunga serie di artisti che con il loro linguaggio radicale avrebbero scritto un nuovo capitolo della storia dell’arte italiana. Capodimonte, dunque, e non è un caso. È qui - nella suggestione del Salone delle feste - che è stata recentemente presentata la donazione della gallerista allo Stato italiano: una collezione di oltre 70 opere a partire dagli anni Settanta (con un corpus centrale proprio sull’Arte povera) che troveranno posto in esposizione permanente nella Palazzina dei Principi, elegante edificio nel Real Bosco (fondato dai marchesi Carmignano di Acquaviva e più antico del palazzo reale borbonico) proprio di fronte alla facciata principale del museo. L’inaugurazione non prima di un paio d’anni, al termine dei lavori e dell’allestimento: un’operazione da oltre 10 milioni di euro. Ed è grazie alla generosità di Lia Rumma che questa collezione, tra le più significative raccolte italiane e molto corteggiata anche all’estero - tra le richieste anche quella del Philadelphia Museum of Art che nel 2018 ha co-prodotto con il museo Madre di Napoli la mostra dedicata a Marcello Rumma - rimarrà a Napoli, accanto alle opere della grande pinacoteca di Capodimonte: una sezione di arte contemporanea dedicata all’arte italiana dagli anni ’60 in poi, una raccolta unica al mondo.

I POLI

La donazione - le cui stime secondo parametri di mercato e recenti vendite in asta vanno da 100 a 150 milioni di euro - arricchisce la sezione del contemporaneo di Capodimonte, che conta 175 opere grazie alle importanti collaborazioni con il gallerista napoletano Lucio Amelio a cavallo degli anni ’70 e ’80, e con la collezionista e mecenate Graziella Lonardi Buontempo, fondatrice degli Incontri Internazionali d’Arte, tra il 1987 e il 1991. Vive in giro per il mondo, Lia Rumma, ma il cuore batte sempre a Napoli, nella sua casa di Posillipo, Palazzo donn’Anna, magia architettonica a picco sul mare, dove si rifugia appena può. Poi c’è Milano, o forse sarebbe meglio dire prima c’è Milano. Ed è lei a spiegare perché: «Si parla spesso di me come di una gallerista napoletana, in realtà ho origini lombarde: sono nata a Voghera e ho vissuto, fino ai dieci anni, prima a Milano e poi a Como. Per cui, quando ho deciso di aprire uno spazio al Nord non posso dire di essermi trasferita, ho solo chiuso il cerchio della mia vita: sono nata qui, mi sono allontanata e sono tornata». Duemila metri quadrati su tre livelli in via Stilicone: è la casa dell’arte meneghina di Lia Rumma. Un’area lontana dai circuiti trendy: alle spalle del Cimitero monumentale, accanto alla scuola civica di musica di Villa Simonetta, alla Fabbrica del vapore e alla Fonderia Battaglia. Quando nel 2010 lasciò via Solferino l’intento fu quello di rilanciare un’intera zona, un po’ sul modello di quanto accade in realtà urbane dinamiche come Berlino, Parigi o New York. Insieme con “White Cube”, il “cubo bianco” di Londra, pare sia la galleria più grande d’Europa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 19:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci