L’appuntamento con la prova costume? Per viverlo serenamente occorrono tempi e allenamenti mirati. A nulla o poco servono, dopo i 40 anni, ma specialmente superati i 50, le diete lampo e le sessioni di fitness intense a ridosso delle vacanze estive. Per arrivare in forma sulla spiaggia bisogna avviare già da ora un programma di reset per la propria remise en forme, a livello nutrizionale e sportivo. Parola della “guru” dell’Allenamento Miofasciale, la trainer Sadie Nardini (esperta di anatomia, certificata ad Harvard), che dal suo studio a Santa Barbara in California, grazie ai video tutorial su e Instagram, Facebook e YouTube, è diventata la star internazionale del Myofascial Training, che si sta rivelando l’ultima frontiera del wellness a livello non solo corporeo, ma anche mentale ed emozionale.
PROFONDITA'
Ma cosa si intende esattamente per “fascia”? La fascia, in anatomia, è la struttura di tessuto fibroso connettivo che ricopre muscoli, vasi sanguigni e nervi, mettendo in connessione alcune strutture e consentendo ad altre strutture corporee di scivolare, in maniera soft, l’una sull'altra. «Le fasce profonde avvolgono nervi, muscoli, vasi sanguigni e ossa, ed è a questo livello che lavora il training miofasciale - precisa l’esperta - al contrario delle forme più comuni di allenamento in palestra e outdoor, che si soffermano sull’unico obiettivo di scolpire un corpo tonico in superficie».
Un fisico lavorato dall’interno è garanzia di una silhouette armoniosa più stabile nel tempo e anche, a livello psicologico, di una maggiore confidenza in se stessi. La durata di ogni lezione di allenamento miofasciale spazia dai 30 ai 55 minuti, con una frequenza consigliata di 2 volte a settimana, tenendo a mente che fra una sessione e l’altra è bene far passare tra le 24 e le 48 ore, poiché la fascia ha tempi di recupero più lunghi rispetto al muscolo, e gli effetti del workout continuano anche a sessione conclusa. Nel Myofascial Training i movimenti sono fluidi e tridimensionali, e spesso attingono alle posizioni dello yoga.
Dopo ogni lezione è importante bere abbondantemente per idratare i tessuti: ciò favorisce un salutare effetto drenante di eliminazione delle tossine (che solitamente si depositano tra una fascia e l’altra) e riduzione della cellulite; ma anche la pelle del viso ne beneficerà, con un aspetto più disteso e luminoso. Gli esercizi si eseguono a corpo libero e a piedi nudi (per stimolare i recettori della pianta del piede), in posizione standing o sul tappetino a terra, e sono sempre molto facili. Il Metodo Miofasciale si basa sul concetto di energia elastica e rilassamento, sulla propriocezione (la percezione della propria postura nello spazio), sull’enterocezione (il focus sulle sensazioni interne del corpo), sulla mobilità funzionale e sull’allungamento. L’allenamento miofasciale si è rivelato in molti casi un’utile pratica anche per contrastare le “nebbie cognitive” e i mal di testa post Covid, ed è di valido supporto per combattere stress e fame nervosa, agevolare i processi digestivi e alleviare le rigidità nell’area del collo e della mandibola.
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