Non solo fitness, per le over 40 l'allenamento è miofasciale

La trainer Sadie Nardini: si lavora sulla muscolatura funzionale

Mercoledì 24 Maggio 2023 di Maria Serena Patriarca
Non solo fitness, per le over 40 l'allenamento è miofasciale

L’appuntamento con la prova costume? Per viverlo serenamente occorrono tempi e allenamenti mirati. A nulla o poco servono, dopo i 40 anni, ma specialmente superati i 50, le diete lampo e le sessioni di fitness intense a ridosso delle vacanze estive. Per arrivare in forma sulla spiaggia bisogna avviare già da ora un programma di reset per la propria remise en forme, a livello nutrizionale e sportivo. Parola della “guru” dell’Allenamento Miofasciale, la trainer Sadie Nardini (esperta di anatomia, certificata ad Harvard), che dal suo studio a Santa Barbara in California, grazie ai video tutorial su e Instagram, Facebook e YouTube, è diventata la star internazionale del Myofascial Training, che si sta rivelando l’ultima frontiera del wellness a livello non solo corporeo, ma anche mentale ed emozionale.

Specificatamente indicato per il target femminile over 40, come spiega la stessa Nardini, «l’allenamento miofasciale supera il concetto di fitness lineare, che lavora a livello meramente estetico e superficiale nei muscoli, per andare ad agire invece dall’interno sulla cosiddetta fascia vera e propria, lavorando sulla muscolatura a livello funzionale». «Si tratta di una serie di esercizi -, continua Sadie - che combinati con il giusto ritmo del respiro contribuiscono al riequilibro ormonale della donna (specialmente superati i 50 e nel periodo della menopausa), all’accelerazione del metabolismo e al benessere del sistema nervoso parasimpatico, lavorando sull’equilibrio del nervo vago, che parte dal cervello e arriva all'addome”.

PROFONDITA'

Ma cosa si intende esattamente per “fascia”? La fascia, in anatomia, è la struttura di tessuto fibroso connettivo che ricopre muscoli, vasi sanguigni e nervi, mettendo in connessione alcune strutture e consentendo ad altre strutture corporee di scivolare, in maniera soft, l’una sull'altra. «Le fasce profonde avvolgono nervi, muscoli, vasi sanguigni e ossa, ed è a questo livello che lavora il training miofasciale -  precisa l’esperta - al contrario delle forme più comuni di allenamento in palestra e outdoor, che si soffermano sull’unico obiettivo di scolpire un corpo tonico in superficie».

Un fisico lavorato dall’interno è garanzia di una silhouette armoniosa più stabile nel tempo e anche, a livello psicologico, di una maggiore confidenza in se stessi. La durata di ogni lezione di allenamento miofasciale spazia dai 30 ai 55 minuti, con una frequenza consigliata di 2 volte a settimana, tenendo a mente che fra una sessione e l’altra è bene far passare tra le 24 e le 48 ore, poiché la fascia ha tempi di recupero più lunghi rispetto al muscolo, e gli effetti del workout continuano anche a sessione conclusa. Nel Myofascial Training i movimenti sono fluidi e tridimensionali, e spesso attingono alle posizioni dello yoga.

Dopo ogni lezione è importante bere abbondantemente per idratare i tessuti: ciò favorisce un salutare effetto drenante di eliminazione delle tossine (che solitamente si depositano tra una fascia e l’altra) e riduzione della cellulite; ma anche la pelle del viso ne beneficerà, con un aspetto più disteso e luminoso. Gli esercizi si eseguono a corpo libero e a piedi nudi (per stimolare i recettori della pianta del piede), in posizione standing o sul tappetino a terra, e sono sempre molto facili. Il Metodo Miofasciale si basa sul concetto di energia elastica e rilassamento, sulla propriocezione (la percezione della propria postura nello spazio), sull’enterocezione (il focus sulle sensazioni interne del corpo), sulla mobilità funzionale e sull’allungamento. L’allenamento miofasciale si è rivelato in molti casi un’utile pratica anche per contrastare le “nebbie cognitive” e i mal di testa post Covid, ed è di valido supporto per combattere stress e fame nervosa, agevolare i processi digestivi e alleviare le rigidità nell’area del collo e della mandibola. 

Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 06:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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