Michela Andreozzi: «Lui ti ha lasciata? Ogni viaggio è una rivoluzione. Può rompere il patto d'amore e d'amicizia»

Lei ha trovato lavoro all'estero, quando torna non solo non trova più il suo ragazzo ma anche tutte le amiche di una vita

Mercoledì 22 Marzo 2023 di MICHELA ANDREOZZI
Michela Andreozzi: «Lui ti ha lasciata? Ogni viaggio è una rivoluzione. Può rompere il patto d'amore e d'amicizia»

Cuore, amore e tutto il resto. Scrivete a Molto@ilmessaggero.it: Michela Andreozzi, attrice, regista e sceneggiatrice, risponde alle vostre lettere su Moltodonna.

LA LETTERA

Dire che ci sono rimasta male è dire poco.

Sono incredula e furiosa. Ma ti pare? Amiche, amiche, amiche un corno. E tutti quei biglietti di auguri snocciolati per anni e anni: sorelle per la vita. Stesse idee, stessi orizzonti, stessi vestiti, stesse serate alcoliche da ragazzacce, stessi pianti, stesse paure. Tutto finito. Sono stata con lui per quasi tre anni, sembrava tutto perfetto come è al solito, trent’anni tutte e due, abbiamo superato la laurea insieme e i primi incarichi lavorativi, preso una casetta in affitto da dividere, passione e coccole. Poi io ho vinto un concorso all’estero, lacrime e disperazione, «ma dai, due anni passano velocemente». A passare ovviamente è qualcos’altro. Ore al telefono, videochiamate da struggersi, io che prendo sempre l’aereo per tornare e vederlo appena posso, lui un po’ meno, sempre meno. Il nostro rapporto si sfilaccia ma io cerco di riannodare filo per filo, ci amiamo no? Stiamo bene insieme, no? Le amiche mi fanno corona, «ma dai, dagli tempo. In fondo è lui che è rimasto solo. Si sta adattando alla situazione». E intanto io lavoro bene, mi inserisco in questa capitale europea che è un gioiellino, lui invece si arrabatta, la nostra casina non è più nostra, lui da solo non ce la fa e io devo pagarmi l’affitto dove vivo ora. Ma due anni passano velocemente ed eccomi di nuovo a Roma ma lui mi dice che «no, è tutto cambiato, sì mi ama ma non ce la fa a tornare a vivere con me, che la vita è andata avanti» e ciao ciao. E l’amore? Dov’è l’amore? Ma quel che peggio dove sono le amiche, le mie carissime amiche? Non rispondono e quando lo fanno sono vaghe, piano piano si defilano a una a una in silenzio. Poi apro i social e le vedo, sorridono, escono con lui, hanno fatto una nuova comitiva, fanno anche le vacanze insieme. «Ma capisci lui era solo, senza te e senza lavoro che dovevamo fare?». E io? Io sono sola senza di lui e senza di loro. Vatti a fidare delle amiche.  Giulia Gensola, Napoli

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LA RISPOSTA

L'amore è un patto tra due persone che qualche volta però, porta la firma di uno solo. Quello che spesso ha più bisogno di rassicurazioni, di certezze, cioè: chi parte. Come i marinai delle canzoni di una volta, la cui leggendaria incapacità di mantenere le promesse era pari al desiderio di ritrovare tutto immutato, al rientro. Non sempre accadeva. Gli uomini andavano, le donne aspettavano. Ma qualche volta cambiavano. E quando gli uomini tornavano trovavano nuovi occhi, nuove abitudini, qualche volta nuovi figli. Oggi che a partire non sono solo i marinai, c’è chi va e ha tutto il diritto di andare, e chi resta perché magari non può fare altrimenti e ha tutto il diritto di restare. Non c’è una scelta giusta o sbagliata, come dice il saggio, la realtà è neutra, siamo noi che le diamo un senso. Non ricordo in quale film uno dei personaggi diceva: quando si parte, qualcosa inizia e qualcosa finisce. Mi dispiace per il tuo cuore spezzato ma ti invito a riflettere sui cuori che involontariamente spezziamo: andandocene, progettando in solitaria, promettendo cose difficili da mantenere. Che va tutto bene, ed è tutto giusto, ed è tutto in buona fede. Ma se ci illudiamo che durante la nostra assenza la vita si fermi, aspettandoci, allora c’è qualcosa nella nostra considerazione del tempo e della vita che va approfondita. Per chiarezza, io credo che i rapporti possano funzionare in qualsiasi forma, purché ci sia reciprocità. Funzionano a distanza, a intermittenza, aperti, chiusi, con regole o senza regole. Purché ci sia reciprocità. Se uno va, contento di andare, e l’altro resta, scontento di restare, qualcosa si rompe nel patto di una coppia. Credo che tu abbia sottovalutato la tua decisione di intraprendere una avventura lavorativa all’estero: il viaggio, per sua natura, è rivoluzionario. Ed è possibile che maturando esperienze diverse nascano desideri diversi, orizzonti diversi e si compiano destini diversi. E vale ancora di più se chi va, uomo o donna non importa, finisce per realizzare la sua vita in modo più appagante di chi resta, che a volte, come scrivi, si arrabatta. E così la distanza geografica diventa una distanza metaforica. E quella non si colma. Ma tu un po’ lo sapevi. E infatti sei più dispiaciuta per la ferita che ti hanno inferto le tue amiche. Ti capisco. Balzac scriveva: «Ciò che rende le amicizie indissolubili è un sentimento che manca all’amore: la sicurezza». Forse questo ti è mancato. La sicurezza dei biglietti di auguri, della sintonia, delle serate alcoliche da ragazzacce - che non sei più - dei pianti condivisi. Io credo, semplicemente, che le tue amiche abbiano continuato a vivere la vita di chi resta, così come il tuo ex compagno. E che forse, sì, abbiano un po’ preso le parti di chi, tra voi, si è mostrato alla fine più vulnerabile e solo. Tu non sei sola. Hai progetti, il coraggio di cambiare e la possibilità di reinventare tutto da capo. Amore e amicizia comprese. Auguri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 19:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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