I saldi fanno tornare la voglia di far shopping nei toscani. Circa 180 milioni di euro. È il giro d'affari che sarà generato dai saldi estivi 2021 in Toscana secondo le previsioni di Federmoda-Confcommercio Toscana.
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«Ci aspettiamo risultati decisamente in crescita rispetto al 2020, anche se per tornare ai livelli del 2019 ci vorrà tempo - commenta il presidente di Federmoda Confcommercio Toscana Paolo Mantovani, da un mese alla guida dell'associazione di categoria che rappresenta le imprese di commercio al dettaglio e all'ingrosso del settore - Non dimentichiamo che la moda già prima dell'emergenza sanitaria scontava un calo dei consumi generalizzato, in atto ormai da oltre dieci anni e unito alla concorrenza sempre più marcata dell'online. Almeno, rispetto allo scorso anno, ora la vaccinazione che procede a pieno ritmo e il calo dei contagi hanno fatto tornare buonumore e speranza a molti. Ci sono ancora le incognite dell'autunno, legate alla tenuta dell'occupazione, ma intanto c'è voglia di stare più leggeri, di ritrovare la vita di prima. E i saldi fanno parte dei riti collettivi ai quali eravamo abituati». Per i commercianti sarà impossibile recuperare le perdite, in ogni caso si tratta di una iniezione di liquidità che fa comodo in questo momento: «siamo rimasti chiusi per decreto circa tre mesi causa lockdown, perdendo il 35% della nostra capacità lavorativa», sottolinea Mantovani, «c'è bisogno di ripartire e contiamo che i toscani ci aiutino a farlo, riscoprendo il piacere di fare acquisti nei negozi tradizionali. Per loro l'opportunità di fare buoni affari è certa».
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Alcuni segnali, secondo Federmoda-Confcommercio Toscana, sono positivi: «il caldo è arrivato abbastanza tardi e molti stanno aspettando le ferie per rinnovare il guardaroba. Ma, soprattutto, con l'allentamento delle misure antiCovid sono ripartiti gli eventi, i matrimoni, le occasioni per uscire a cena con gli amici e tutto questo ha smosso il mercato della moda. Dopo oltre un anno di tute e pigiami o poco più, la gente torna a chiedere abiti da cerimonia, accessori e mise più glamour. C'è voglia di tanto colore, di stupire con forme nuove. Ma non si rinuncia alla naturalità dei tessuti, alla praticità e alla comodità. È questa, forse, l'eredità del periodo pandemico che attraversa come un fil rouge tutte le collezioni, da quelle più economiche a quelle di gamma alta». In linea di massima, «i consumatori si dividono in due categorie - spiega il presidente Mantovani - c'è chi cerca solo la praticità dell'oggetto, chi invece cerca l'esatto opposto: dopo mesi di vita monacale vuole l'eccesso, capi e oggetti più originali, quasi sfacciati». Nelle città d'arte toscane dell'entroterra e nelle località di mare continueranno a mancare i grandi flussi turistici internazionali. «In questi primi fine settimana al mare in realtà di gente nei negozi ne è entrata molta; grazie ai connazionali si battono più scontrini, ma di importo medio più basso. Mancano ancora i turisti high spender, ovvero orientali, russi e statunitensi, che a Firenze, Siena, Pisa o Lucca facevano alzare gli incassi. Ma le città si stanno ripopolando di visitatori ed è un bell'indizio di ripresa. E per la moda lo è ancora di più il ritorno di Pitti a Firenze: significa che c'è davvero speranza di ripartire».