Accuse pesanti in germania al mondo della moda. La Ong berlinese Ecchr (European Center for Constitutional and Human Rights) ha denunciato alla procura generale due grandi marchi tedeschi della moda (Hugo Boss, C&A) e due della grande distribuzione (Lidl, Aldi) per lo sfruttamento del lavoro forzato della minoranza degli Uiguri in Cina. Lo riferiscono i media tedeschi. L'accusa concreta è che le imprese tedesche avrebbero avuto rapporti di fornitura con aziende tessili o altre attività coinvolte con il programma statale di lavoro forzato nella provincia cinese dello Xinjiang. Le imprese indicate respingono le accuse, sostenendo di aver interrotto o rapporti con la regione cinese in questione, riferisce Spiegel. Soltanto il marchio Boss non ha replicato alle domande di Spiegel.
📢PRESS RELEASE #bizhumanrights
— ECCHR (@ECCHRBerlin) September 6, 2021
We filed a criminal complaint in #Germany against high-profile textile brands & retailers for allegedly directly or indirectly abetting/profiting from alleged forced labor of the Uyghur minority in #XUAR #China.
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Miriam Saage-Maass, dell'Ong tedesca, sostiene che queste aziende «sono soltanto un esempio di un problema più ampio e sistematico» se si pensa che la Cina produce il 20% della produzione globale di cotone e che l'80% di questo cotone di produzione cinese è prodotto nello Xinjiang.