È un messaggio di libertà quello mandato dalla passerella di Emporio Armani. Libertà dalla tendenze che «non sono niente, bisogna migliorare - è il pensiero di Armani - la donna che vive adesso». Con questa collezione, «ho dato - sottolinea - la massima libertà alle donne, che se hanno un pò di testa sanno come gestire questa possibilità». Alla stampa incontrata subito dopo la sfilata, Armani rivolge un invito: «dovreste piantarla di parlare di tendenze che non ci sono, anzi, non devono esserci perché una giacca gonfia non aiuta a essere snelle o sexy ma a infagottarsi, è una tendenza che non riconosco come accettabile».
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«È un momento - premette Armani - in cui posso dire ciò che penso».
Non a caso nella linea Emporio domina questa libertà dalle tendenze e dalle regole, con la possibilità di scegliere tra giacche lunghe e liquide, piccoli blazer dall'abbottonatura alta, pantaloni ampi e morbidi, di alternare il rigore maschile dei check e del pied de poule con la morbidezza del velluto o tocchi di pizzo, di essere perfette con la camicia bianca con lo jabot o di scoprire le gambe con lo short o gli abiti corti, di giocare con il boa di maglia o di brillare di sera tra sete e cristalli, di scegliere tra il nero e il verde brillante, ma sempre rispettando se stesse. Per quanto lo riguarda, «ho dato una libertà alle donne, che è una vera libertà». Mentre per lui non è libertà, il fatto che «la signora che cammina per strada vede un manifesto di una donna con il seno e il fondoschiena in vista, e vuole farlo anche lei: questo - riflette - è un modo per stuprare». Un pensiero va anche alla Cina e all'emergenza Coronavirus, «siamo abbastanza preoccupati e non sappiamo - dice Armani - quando potremo tirare un sospiro di sollievo. Non è facile pensare che tra uno o cinque mesi si risolva tutto e, anche se si risolve il virus, rimane comunque un seguito: i negozi vanno ricostruiti e bisogna di nuovo infondere amore e entusiasmo nella gente».