Senza incertezze è lei la donna della moda. Si tratta di Mademoiselle Coco Chanel, il cui mito rivive a cinquant’anni dalla morte (19 agosto 1883 - 10 gennaio 1971) in una nuova ricchissima biografia illustrata. Fondatrice e regina di un impero della moda, Coco è stata infatti anche una delle donne più fotografate del suo tempo: Man Ray, Cecil Beaton, Henri Cartier-Bresson e Robert Doisneau sono alcuni maestri che la immortalarono.
«Tutti sanno chi era Chanel - precisa l'autrice Pasqualetti Johnson -, ma non sempre conoscono la sua storia. Partendo dalle immagini, ho voluto ripercorre la sua biografia come fosse un reportage. Mettendo in evidenza la forza ma anche le tante debolezze di una donna profondamente immersa in un periodo di grandi cambiamenti storici e sociali. Di rado la storia di una vita si intreccia così profondamente con la trasformazione di una sensibilità e l’evoluzione dello stile di un’epoca».
Riprodotti a tutta pagina, scorrono uno dopo l’altro i primi piani giovanili di Coco con il taglio di capelli à la garçonne, le foto scattate in vacanza in Costa Azzurra dove sfoggia “scandalosi” pantaloni abbinati a magliette alla marinara e cascate di perle, ma anche quelle dove posa sorridente accanto ad amici celebri come Winston Churchill e Jean Cocteau, fino ai reportage per le grandi riviste di moda, da "Vogue" a "Harper’s Bazaar", che la colgono al lavoro in atelier, la sigaretta tra le labbra e le forbici al collo. Un prezioso volume con al suo interno 150 immagini che la ritraggono sfrontata e regale, incarnazione di un'eleganza senza tempo.
Senza dimenticare il ruolo fondamentale di Chanel nel processo di emancipazione femminile del XX secolo: «Non si è mai detta femminista - scrive la giornalista - , eppure ha creato la donna moderna. Con i suoi abiti facili da amare e da indossare, ha regalato a generazioni di donne la libertà di rimboccarsi le maniche da sole. In tutti i sensi. Prima regina a salire sul trono di un mondo dominato dagli uomini, come era all’epoca quello dell’alta moda, Coco Chanel innesca una rivoluzione che supera in un balzo l’idea ottocentesca di femminilità. Libera le donne da corsetti e crinoline, poi accorcia gli orli delle gonne, tagliando con un colpo di forbice un gesto antico di secoli, quello con cui una gonna veniva discretamente sollevata con la mano ogni volta che si saliva un gradino».