Volta sensuale per Missoni firmata da Alberto Caliri a Missoni. In prima fila, nella fonderia milanese scelta proprio per «fondere passato e presente», come spiega lo stilista, c'erano comunque tre generazioni di Missoni: Rosita, Angela e Margherita: microbikini, abiti cortissimi o lunghi, ma sempre con tanta pelle in vista per il debutto in passerella da direttore creativo del brand, che per la prima volta non è disegnato da nessuno della famiglia che lo ha fondato.
Così lui ha lavorato per sottrazione, con un lavoro di ripulitura che non nega l'eredità del marchio, tanto che ci sono diversi pezzi ispirati a Ottavio, Rosita e alla stessa Angela, ma lo asciuga nelle forme, spesso ridotte al minimo, e negli abbinamenti, con il top a fantasia abbinato ai pantaloni di nylon ampi e monocolore. Il tutto per proiettare il marchio nella contemporaneità e avvicinarlo alle più giovani, ma non solo. «Penso a una pluralità di bellezze diverse - racconta ancora Caliri -, questa è una collezione estremamente femminile per una donna forte e più che sexy: qui è superata l'idea che non vada bene scoprirsi, il mood è 'mi piaccio e va bene così'». Una collezione 'sleek', precisa come una lama nel proporsi, «senza compromessi», che non a caso nasce dal beachwear: il costume intero sgambatissimo e ricamato portato con i pantaloni dalla mano lucida, il sopra del costume come nuovo top con i jeans ricamati, il sotto che fa capolino dall'abito cut out con scollo profondissimo sulla schiena. Tutto è piccolo: il top a fascia e la mini a motivi logo, la canotta di fasce incrociate, l'abitino di maglia con le frange. E tutto è acceso di bagliori di mercurio, omaggio ad Angela, che dalla prima fila plaude alla nuova Missoni.
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