Nasce un centro per rifugiati trans. I pregiudizi e le discriminazioni contro le persone transgender sono piuttosto comuni ad Haiti, e così un'organizzazione spagnola ha deciso di dare un rifugio adeguato per fare sentire queste persone sicure e protette. Il centro Kay Trans Haiti nella capitale, Port-au-Prince, al momento fornisce alloggio e assistenza a 10 persone transgender ma sembra sia destinato a crescere. E' finanziato da un'azienda sanitaria spagnola e dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, Kay Trans Haiti per le persone transgender che sono state vittime di abusi. Fornisce servizi gratuiti, tra cui uno psicologo, e consente ai residenti di soggiornare fino a un anno. Una volta che le persone si sono diplomate al centro, il programma paga l'affitto fino a un anno, dopo di che devono diventare autosufficienti.
Nel quartiere dove è stato aperta la struttura i residenti hanno raccontato che il quartiere è diventato gradualmente più accogliente nei loro confronti, creando un'isola sicura in una città dove spesso i trans sono stati spesso al centro di azioni violente. Migliaia di persone a luglio hanno marciato contro i diritti di gay e transgender in una manifestazione organizzata da alcune chiese chiedendo che il presidente Jovenel Moise annullasse un decreto che riscrive il codice penale di 185 anni fa, riconoscendo le unioni omosessuali e permettendo tacitamente l'omosessualità.
Nel 2016, un festival culturale LGBT a Port-au-Prince è stato cancellato dopo che gli organizzatori hanno ricevuto minacce e un funzionario locale, definendolo una violazione dei valori morali, ha cercato di vietarlo.
Nasce ad Haiti il primo centro di rifugiati per persone transessuali
Giovedì 3 Settembre 2020Nel 2017, il Senato di Haiti ha approvato due leggi contro gli haitiani LGBT. Una di esse formalizzava il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso e proibiva le manifestazioni pubbliche a favore dei diritti delle persone LGBT. I residenti del centro Kay Trans possono portare lì i loro partner, andare nei club e fare shopping senza paura di maltrattamenti da parte dei negozianti del quartiere, che sono diventati sempre più amichevoli e accoglienti.