Rania di Giordania, la favola della regina per caso che compie 50 anni

Domenica 30 Agosto 2020 di Simona Verrazzo
Rania di Giordania, la favola della regina per caso che compie 50 anni
Icona di eleganza e stile, modello di ispirazione per l'emancipazione delle donne, ponte tra Oriente e Occidente: è tutto questo, e molto altro, la regina Rania di Giordania, che domani festeggia i suoi 50 anni. Una vita che sembra una favola, la sua, che però è anche la testimonianza della determinazione a voler cambiare il proprio destino. Ben prima di Kate Middleton e di Letizia Ortiz, è stata Rania Al Yasin a incarnare il sogno della commoner che sposa il principe, con il valore aggiunto di vivere in una regione tanto bella quanto complessa come il Medio Oriente. Rania rappresenta una Cenerentola moderna, anzi ne reinventa il mito.

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LA FAMIGLIA
Nata in Kuwait da una famiglia palestinese, figlia di un medico, la futura sovrana compie gli studi nella Capitale kuwatiana, salvo poi spostarsi in Egitto per laurearsi in Business administration all'American University del Cairo. È un lungo periodo in cui Rania punta sulla propria crescita professionale e ci riesce: si trasferisce in Giordania e lì inizia a lavorare prima nel settore finanziario con la CityBank e poi nel marketing presso la sede di Amman della Apple. Appassionata di tecnologia, la regina giordana è seguitissima sui social network, da Facebook a Twitter, da Instagram a Youtube, e aggiorna costantemente e di persona tutti i suoi profili ufficiali. A una cena di gala conosce il suo futuro marito Abdullah, che nel 1993 sposa: all'epoca sul trono hashemita c'è ancora re Hussein, che pochi mesi dopo, nel 1994, siglerà gli storici accordi di pace con Israele.

IL MATRIMONIO
All'ombra del carismatico sovrano la giovane coppia si consolida e, quando nel 1999 il padre muore, Abdullah gli succede e Rania diventa regina. Un destino non scontato perché re Hussein, a sorpresa, pochi mesi prima di spirare, aveva cambiato l'asse ereditario, spostandolo dal fratello Hassan al figlio Abdullah. E lei, che non doveva diventare regina, si cala in un ruolo che sembra fatto apposta per lei. Regale, elegante senza apparire fredda, bella e intelligente: Rania si trasforma nel volto più noto al mondo della monarchia giordana, ambasciatrice ascoltata e ammirata. Ogni sua uscita pubblica attira l'attenzione e non soltanto per gli outfit sempre perfetti. I suoi interventi, per l'emancipazione economica e sociale femminile e per l'istruzione di bambine e ragazze, segnano un cambio di passo nel mondo arabo. Proprio per il fatto di essere nata in un luogo lontano da quello di origine della sua famiglia, Rania si è sempre spesa in difesa della causa dei rifugiati, da quelli siriani ospitati a milioni proprio in Giordania al popolo dei Rohingya tra Bangladesh e Myanmar.

L'ABBIGLIAMENTO
In oltre vent'anni di regno Rania diventa un'icona, partendo dai suoi abiti, sapiente connubio di stile orientale e occidentale. La regina giordana non sbaglia una mise, che sia la cena di Stato a Buckingham Palace con la regina Elisabetta piuttosto che la visita al Ristorante della Grazia aperto dalla Caritas Giordania ad Amman per offrire pasti caldi ai bisognosi. Tra i suoi stilisti preferiti c'è la giordano-palestinese Hama Hinnawi, fondatrice della Hama Fashion: a lei si affida soprattutto nelle occasioni ufficiali in patria, indossando abiti decorati che rimandano ai tessuti beduini, spesso nei colori della bandiera (nero, rosso, verde e bianco). Madre di quattro figli, con il tempo Rania si è sempre più ritagliata il ruolo di mediatrice tra i popoli del Medio Oriente, soprattutto per il dialogo interreligioso.
Importante è il rapporto che la lega alla Chiesa cattolica e ai tre papi che ha personalmente conosciuto: Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio. Proprio in Vaticano è stata protagonista di due episodi passati alla storia: nel 1999, ricevuta da Giovanni Paolo II assieme a re Abdullah, sfoggia un abito bianco, dimenticando il protocollo che prevede questo colore appannaggio soltanto delle sovrane di fede cattolica. Nel 2013, sempre in udienza ma questa volta con papa Francesco, Bergoglio le fa l'inchino stringendole la mano. In Italia Rania è venuta numerose volte sia in visita ufficiale che privata: nel 2010 fu ospite al Festival di Sanremo, mentre a marzo del 2019 era ad Assisi per la consegna della Lampada della Pace al marito.

 
Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA