Olga Misik a soli 17 anni è diventata il simbolo dell'ultima ondata di proteste contro il Cremlino, reo di aver sbarrato la strada ai candidati indipendenti delle municipali di Mosca.
#Rusia #OlgaMisik tiene 17 años,acaba de terminar el colegio y enfrentó a las temidas tropas antidisturbios de #Putin, sentada,con mucha calma, recitando artículos de la constitución
Los agntes al principio se quedaron sin palabras
...luego la apresaron pic.twitter.com/WkfZEFf9MI— borisvian1 (@shababaty) August 2, 2019
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Si è avvicinata alla politica da pochissimo, prendendo parte a una manifestazione contro l'aumento dell'età pensionabile promosso da Alexei Navalny. «Ero timorosa, pensavo fosse un truffatore, ma poi ho cambiato idea, mi sono informata...». Una conversione sulla via di Mosca, lei che abita a 100 chilometri dalla capitale, che ben rappresenta l'educazione politica di una intera classe sociale. «Mia madre è preoccupata per la mia attività, lei crede alla propaganda che le propinano in tv. E mio padre... figuriamoci, è un fan sfegatato di Putin. Non fa che dirmi 'tu non hai vissuto nel caos degli anni Novantà». Ed ecco spiegata in una frase lo spartiacque che separa i fautori della stabilità e chi aspira a un cambiamento. Pacifico. Legittimo. «Ho letto ai poliziotti l'articolo 31 della Costituzione, che prevede la libertà di assemblea, il 29 sulla libertà di parola, e l'articolo 3, che descrive il popolo come la principale fonte del potere: volevo spiegare agli agenti che la gente si era radunata pacificamente, senza armi, e quindi legalmente», racconta. «Se la sola lettura della Costituzione ha creato tutto questo putiferio, beh, questo la dice lunga sullo stato delle cose in Russia». E non a caso sabato prossimo a Mosca scatteranno altri cortei.