Hillary e Chelsea Clinton, un progetto per Netflix su film al femminile

Venerdì 31 Maggio 2019
Hillary e Chelsea Clinton
Hillary con Chelsea Clinton starebbero pensando di dar vita, a una società di produzione per film e contenuti tv incentrati sulle donne. Le trattative sono in corso con studi di Hollywood per una serie di programmi tesi a influenzare cultura e società’ ora che Hillary è per sempre fuori dalla politica, hanno confermato Bloomberg e Hollywood Reporter.

L’iniziativa, se andrà in porto, farà seguito a quella recentissima lanciata dagli Obama: “Higher Ground”, questo è il nome dell’iniziativa dell’ex presidente Dem e della moglie. I primi passi Hillary li aveva mossi lo scorso agosto firmando un accordo con Steven Spielberg per co-produrre “The Women’s Hour”, una serie a puntate basata sul movimento delle suffragette. Il negoziato è ancora allo stadio preliminare, precisa Bloomberg, e la società di produzione è solo una delle potenziali opportunità di business che Hillary, 71 anni, sta esplorando dopo esser stata clamorosamente battuta da Trump alle presidenziali del 2016. Se attori come Ronald Reagan e lo stesso Trump con “Apprentice” hanno usato la loro fama nel mondo dell’entertainment per dare la scalata alla politica è raro che politici intraprendano la strada inversa. Questo non vuol certo dire che con Hollywood corra cattivo sangue: la mecca del cinema è una tappa fissa delle campagne elettorali e i Clinton hanno una larga base di appoggio tra donatori sulla West Coast tra cui lo stesso Spielberg, Jeffrey Katzenberg e il regista J.J. Abrams.

Intanto anche il New York Times prende la strada di Hollywood. Domenica su FX e il giorno dopo in streaming su Hulu andrà in onda la prima puntata di “The Weekly”, uno show a episodi teso a dimostrare che i giornalisti della Vecchia Signora in Grigio “non sono robot”. La serie, sul modello del film premio Oscar “Spotlight”, è una delle nuove piattaforme verticali su cui il Times sta lavorando per creare il giornale del futuro. Punterà i riflettori sul lavoro dietro le quinte dei reporter e sui loro conflitti interni: nel caso della prima puntata, dedicata allo scandalo delle ammissioni al college, i dubbi di due giornaliste preoccupate che il loro scoop avrebbe provocato più danni alle vittime dell’abuso che ai suoi responsabili. 
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