Addio a Botaletch Gebre, da bambina infibulata ad attivista che ha guidato la rivolta delle donne etiopi

Mercoledì 20 Novembre 2019 di Vanna Ugolini
Botaletch Gebre

Non diventate quello che vi hanno fatto. E Bogaletch Gebre nonostante le violenze subite, nonostante a 12 anni fosse stata sottoposta a una dolorosa infibulazione che l'aveva ridotta in fin di vita, non si è fatta piegare dal dolore e dalla rabbia ed è diventata un'attivista riconosciuta a livello internazionale per la sua battaglia a sostegno dei diritti delle donne etiopi, in particolare quello di non subire più mutilazioni genitali femminili. L'associazione da lei fondata contro la violenza sulledonne e sulle bambine , Kmg, ha annunciato che Gebre è morta a un'età di circa 66 anni, dato che la sua data di nascita non è certa.
Gebre se n'è andata il 2 novembre scorso. L'organizzazione non ha detto come è morta, ma il Los Angeles Times riferisce che è venuta periodicamente in città per cure mediche dopo che un incidente d'auto nel 1987 l'ha lasciata con danni neurologici.

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In realtà dopo quell'incidente, i medici le dissero che non avrebbe mai più camminato ma lei è riuscita a correre cinque maratone.  Nel 2010 - secondo  quanto riferisce il Los Angeles Times - The Independent chiamò Gebre «la donna che iniziò la ribellione delle donne etiopi». Gebre ha dedicato la sua vita a responsabilizzare donne e ragazze in Etiopia, cambiando con successo gli atteggiamenti nei confronti di argomenti tabù come le mutilazioni genitali femminili e l'educazione delle donne nelle comunità rurali

Il sito della sua associazione racconta anche la vita di Gebre:  Gebre aveva iniziato a frequentare la scuola in segreto, andando contro ciò che ci si aspettava dalle ragazze etiopi in quel momento. Andava a lezione la mattina con il pretesto di andare a prendere l'acqua per la sua famiglia. Aveva come alleato uno zio che l'aiutò negli studi e quando la famiglia scoprì che invece di andare a prendere l'acqua andava a scuola, lei sapeva già leggere. Gebre ha vinto una borsa di studio per andare a scuola ad Addis Abeba, e poi ha continuato a studiare microbiologia in Israele. Da lì, è andata all'Università del Massachusetts ad Amherst per il suo master in una borsa di studio Fulbright. Alla fine, si è iscritta a un programma di dottorato presso l'Università della California, a Los Angeles. Ma mentre stava lavorando al suo dottorato di ricerca, sentì una vocazione più grande. Sapeva che avrebbe potuto rimanere negli Stati Uniti e vivere una vita confortevole. Ma sentiva che la sua gente aveva bisogno di lei.


Nel 1997, Boge, coì veniva chiamata, tornò in Etiopia per restituire e aiutare a cambiare la vita delle ragazze nella sua comunità. Nasce Kmg Etiopia. Kmg sta per Kembatti Mentti-Gezimma-Tope, una frase nella lingua orale di Kembatta che riflette il potere che le donne generano quando lavorano insieme. «Crediamo davvero che comunità, donne e uomini che lavorano insieme in armonia, abbiano il potere di prendere decisioni informate e apportare grandi cambiamenti per se stessi.- è scritto sul sito, gestito anche dalla sorella di Boge - Seguendo lo spirito tenace del nostro leader visionario, Kmg Etiopia continua a garantire un cambiamento di potere, riflessivo e positivo per le donne in Etiopia».


 

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