La Francia si scopre sessista, un libro scoperchia i danni delle donne molestate sul lavoro

Venerdì 10 Maggio 2019
La Francia si scopre sessista, un libro scoperchia i danni delle donne molestate sul lavoro
Un libro da uscito poco tempo fa in Francia sta facendo parecchio discutere perché ha smascherato la diffusione estesa e non sempre conosciuta delle molestie sessuali sulle donne, a cominciare dalle scuole, alle fabbriche, per arrivare al mondo dell'agricoltura, ma anche a livelli superiori delle aziende, tra i quadri, i dirigenti, i vertici. Non importa se impiegate o manager, il sistema in sé – spiega Astrid de Villaines, autrice di Harcelè, edito da Plon, 22 pagine, 17 euro - facilita questa deriva. E determina una serie di conseguenze finora rimaste sotto traccia.

Di colpo la Francia si scopre sessista. L'inchiesta contenuta nel volume è sconvolgente. Generalmente è al liceo che le ragazze si scontrano con questa realtà poco piacevole, l'oltraggio sessista che si manifesta tra i banchi di scuola, tra i compagni. I primi sguardi insistenti, le prese in giro, le offese, i compagni che fanno branco e che mimano il gesto della fellatio. «E nessuna che può dire niente». Si subisce questo oltraggio in silenzio. Terminato il liceo, all'università la musica non cambia di tanto, fino ad arrivare negli ambienti di lavoro dove le relazioni sessiste permangono, si sviluppano sotto altre forme, forse più sottili e insidiose, fino ad arrivare alla delegittimazione permanente, persino sul piano professionale. Il sessismo spesso presentato come se fosse un elemento di humor tra maschi, spacciato per creare un buon clima, in realtà instaura una ineguaglianza e i modi di contrastarlo sono estremamente difficili.

L'autrice del libro parte da una base molto vasta di esperienze raccolte. Numerose testimonianze di donne che hanno scritto senza veli e reticenze. L'inchiesta è così iniziata ad andare avanti, mentre il materiale che arrivava all'autrice aumentava sempre di più. «Erano donne, giovani e meno giovani, che mi spiegavano di avere vissuto la stessa esperienza. Alcune di loro avevano addirittura perso il posto di lavoro, proprio perchè vittime di molestie. I meccanismi sembravano molto simili, lo stesso per le parole che venivano usate. Tutte le vittime mi hanno sottolineato come l'essere state vittime le abbia fatte soffrire». Spesso senza potersi difendere, costrette a non ottenere il riconoscimento dei propri diritti, perchè disconosciute. 
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