«Chi ha un tumore e deve iniziare o ricominciare la chemio può venire a farsi tatuare le sopracciglia di me. Faccio una sfumatura sotto quelle naturali, in modo che quando, purtroppo, queste cadranno a causa della terapia ci sarà il tatuaggio a ricreare questa cornice dello sguardo. Il tutto richiede da un'ora a un'ora e mezzo, si può fare fino a una settimana prima dell'inizio della cura e come pagamento mi basta un sorriso».
L'iniziativa è di Elisabetta Endrizzi, 48 anni, originaria di Massa Carrara, ma trasferitasi a Forlì per amore, dermopigmentista e tatuatice. «Anche io ho dovuto combattere con un tumore. Sono stata sottoposta a un intervento di quadrantectomia, il 9 dicembre del 2015, ma prima e dopo sono passata per 22 chemioterapie e altrettante radioterapie. Non ho avuto nemmeno modo di pensare a tatuarmi le sopracciglia, però, perché ero così grave che ho dovuto iniziare immediatamente la terapia».
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Elisabetta ricorda che stava malissimo, ma, allo stesso tempo, una cosa che le dava moltissimo fastidio e che la intristiva e deprimeva era guardarsi allo specchio e accorgersi che le sue sopracciglia e i suoi capelli, che porta da sempre lunghi, non c'erano più: «Quasi non mi riconoscevo più e la cosa non faceva che aumentare il mio stato di prostrazione». Proprio per questo ha deciso di aiutare gratuitamente chi sta passando quello che ha subito lei.
«Mi ero avvicinata a questo mondo già con mia madre che è guarita, ma che ha avuto anche lei un tumore al seno - racconta - Mentre mi stavo per sposare lei era in cura e, nello stesso periodo, sono stata licenziata dall'azienda di dermocosmesi per la quale lavoravo. Dovevo reinventarmi e ho scoperto, proprio tramite la malattia di mia madre, quanto sia importante, dopo un'operazione, una valida ricostruzione del seno, ma anche dei capezzoli e quanto il tatuaggio possa essere d'aiuto in queste situazioni e non solo per le sopracciglia».
Una volta che Elisabetta ha iniziato a dedicarsi e ad appassionarsi sempre più alla sua nuova attività, ha iniziato a farle male il braccio destro: «E così ho scoperto un linfonodo di 6 cm».
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Da un anno e mezzo collabora con la farmacia comunale di Forlinpopoli, che sta aprendo uno studio proprio per la cura estetica dei pazienti oncologici.
«Ho messo il mio appello su Facebook e ho avuto molti contatti, un po' da tutta Italia.
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Venerdì 29 Novembre 2019 di Anna FrancoSe ci fossero associazioni che mi aiutassero negli spostamenti mi farebbe davvero piacere poter aiutare a star meglio quante più persone possibile. Purtroppo molto spesso la parte estetica viene sottovalutata, ma, invece, va a incidere direttamente sulla psicologia, sulla voglia di guarire e di stare e sentirsi bene. E lo dico da una che c'è passata».