"Aiuto, mio figlio non dorme!". Arrivano i consigli della Tata del Sonno

Giovedì 14 Luglio 2022 di Caterina Carpanè
Elena Biondi, per tutti la Tata del Sonno

«Perché appena poggio il bambino nella culla si sveglia?». Sono tanti i neogenitori che ogni giorno si pongono questa domanda, stanchi dopo mesi di frequenti risvegli e notti in cui i bimbi sembrano non volere dormire mai. Eppure una nanna serena sin dai primi giorni di vita non può e non deve essere un miraggio: lo sa bene Elena Biondi, tata neonatale esperta di sonno infantile, che offre consulenze e corsi, oltre a consigli attraverso il suo profilo Instagram @elena_the_nanny che conta più di 130 mila follower.

«Un tempo si tendeva a credere che i bambini non dormissero fino a tre anni: c’erano i genitori fortunati e quelli che avrebbero dovuto sacrificarsi a tantissime notti insonni, ma non è così. I problemi del sonno non sono irrisolvibili», spiega Elena, in libreria con “I consigli della Tata del Sonno” (Fabbri Editori, euro 15), manuale dedicato ai neonati da 0 a 4 mesi.«Nei primi mesi i genitori, spesso molto stanchi, si sentono soli, provano ansia, senza sapere che invece si può migliorare il sonno del proprio figlio e, di conseguenza, anche di mamma e papà. Con il sostegno di consulenti, grazie a nuove informazioni e all’attenta osservazione dei comportamenti del bimbo, i genitori possono creare insieme al neonato un percorso per dormire bene. Perché le basi di un sonno sereno da adulti si costruiscono sin dall’infanzia», aggiunge sempre Biondi, ricordando che sono tanti i fattori che influenzano la nanna, dalla componente genetica all’emotività genitoriale, da una patologia come il riflusso all’ambiente in cui il bimbo riposa. «Molti stimoli possono interferire, ci possono essere delle variazioni legate a nuove capacità come i primi passi, ma un sonno iperframmentato – con oltre 5 risvegli notturni dopo i 6 mesi – richiede un intervento. Un genitore informato può accompagnare il figlio nell’evoluzione del rapporto con il sonno con semplici accorgimenti», a partire anche da nozioni basi di igiene del sonno. Di qui l’importanza di individuare un ambiente deputato al sonno, che con la sua ripetitività consenta al bambino di riconoscere il momento della nanna: «Il lettino deve essere vuoto, senza paracolpi. Se si vuole lasciare un indumento o un pelouche con l’odore della mamma, va tolto prima del sonno. Al contrario di quanto si pensava in passato, la stanza deve essere fresca, tra i 20 e i 22 gradi: ecco perché raccomando di non coprire i passeggini in estate. Anche il buio può essere un alleato, così come l’assenza di rumori: ma non dimentichiamo il carattere del bimbo, per questo è fondamentale l’osservazione».  E la collaborazione di mamma e papà: «Alternare le figure genitoriali nella fase di addormentamento è fondamentale, più di tante tecniche e strategie», fa sapere ancora Elena che ricorda come l’obiettivo sia sempre il benessere psicofisico dei più piccoli.

Consigli e accorgimenti che valgono in questo periodo di ferie estive: «Tutti abbiamo un orologio biologico sin da bambini: ci possono essere delle eccezioni nei giorni della partenza, ma un bimbo che si sveglia presto si sveglierà presto anche in vacanza, persino dopo essere andato a letto più tardi del solito.

Sperimentiamo delle uscite, nei momenti più freschi come la mattina presto e la sera: prendiamo nota della reazione agli stimoli esterni, cerchiamo di capire se il piccolo si addormenta in ambienti diversi, osserviamo quantità e qualità di un sonno ristoratore, evitando di farlo dormire a lungo su seggiolini e ovetti. E non allarmiamoci se salta un riposino o si sveglia una volta in più, l'importante è che stia bene!».

Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA