Zelensky può risultare criticabile, ma il conflitto potrebbe cessare solo se Putin fosse costretto a lasciare il potere

Martedì 17 Gennaio 2023

Caro direttore,
Siamo im guerra sentenziò il presidente USA lo scorso anno. Il nostro parlamento prese tempo per emettere la stessa dichiarazione. Intanto noi italiani vivemmo il contagio della situazione, provocata dal duello Biden-Putin e seguendo sui media l'andamento del conflitto, senza grande coinvolgimento come se la guerra venisse combattuta in Corea... Complice anche la pandemia. Il popolo ucraino affrontò la Russia di Lenin con grande determinazione e spirito patriottico.
Abbiamo assistito ai bombardamenti russi che spesso prendevano di mira i civili, scuole, edifici. Pubblici, abitazioni, condomini: Kiev appariva semidistrutta ed i carri armati sovietici dominavano. Strazianti le immagini di donne di ogni età, di bambini e giovani in condizioni disperate che cercano rifugi per sfuggire alle bombe ed ai proiettili.
Poi gli ucraini invertono la situazione e sembrano aver la meglio sui russi. Ma siamo in inverno. Il freddo é quotidianamente ed abbondantemente sotto lo zero. L'equipaggiamento dei soldati è spesso composto di stracci, nelle trincee si gela, mancano coperte e viveri. L'inverno durerà almeno altri due mesi ma il Presidente è certo che ce la faranno. Ce la farà anche la popolazione che manca di viveri, vestiario acqua, elettricità, gas. Intanto lui, il signor Zelensky, fa il conferenziere in giro per le corti europee e dell Medioriente, coinvolte nel duello Putin-Biden, a caccia di miliardi. A volte accompagnato dalla moglie, ambedue vestiti decorosamente ed in ottima salute, celando nel più profondo la sofferenza per i propri cittadini che soffrono, combattono e muoiono, con l' obbiettivo di vincere contro Putin. Cosa succederebbe se Zelensky si facesse da parte?

Oscar Marcer
Soligo (TV)


Caro lettore,
non so cosa accadrebbe se Zelensky si facesse da parte. Bisognerebbe capire le ragioni di questo passo indietro o di questa scomparsa. Considerata la caparbietà e la determinazione dimostrate in questi mesi di guerra dal popolo ucraino, credo che verrebbe nominato rapidamente un suo successore che proseguirebbe, seppur con uno stile diverso, sulla stessa linea: la strenua e coraggiosa difesa dell'integrità territoriale del suo Paese contro l'invasione russa. Certamente il conflitto in corso e la politica internazionale perderebbero un inatteso e indiscusso protagonista, l'Ucraina subirebbe un duro colpo perché verrebbe a mancare il suo uomo-simbolo, ma non credo cambierebbe il corso della storia di questa guerra. Si continuerebbe a combattere per la difesa dell'Ucraina. E non solo. Possiamo invece essere ragionevolmente certi di cosa accadrebbe se Putin si facesse da parte o dovesse abbandonare il ruolo di capo supremo della Russia: la guerra in corso cesserebbe in tempi rapidi. Sarebbe il segnale che il presidente russo, nonostante il clima dittatoriale e il pugno di ferro con cui controlla il suo sistema di potere, è stato sconfitto ed emarginato e che le forze più moderate hanno prevalso sconfiggendo la folle strategia imperialista dell'uomo del Cremlino. Zalensky può risultare antipatico e la sua politica non è certo immune da critiche, ma illudersi che sia lui il problema e l'ostacolo alla conclusione di questa guerra, rischia di essere un errore grave e fatale. Purtroppo la fine del conflitto passa dalla sconfitta di Putin e della sua politica. Se ciò non accadrà vivremo, soprattutto come europei, un lungo periodo di instabilità. E probabilmente dovremo sopportare altre guerre. Sempre più vicine ai nostri confini.
 

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