Voto al referendum, bisogna sforzarsi di usare la ragione

Martedì 29 Novembre 2016
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Egregio direttore, 
a proposito di referendum noto che molti papaveri della politica si proclamano per il No. Forse per paura del cambiamento, forse perché le loro poltrone tremano, forse perché veramente convinti che possano peggiorare le nostre regole di convivenza. Forse per decine di altre motivazioni che ognuno ha diritto di esprimere.
Personalmente sono convinto che i No abbiano ragione, ma altrettanto penso che i Sì abbiano ragione. Renzi si, Renzi no è solo un falso problema politico: sta di fatto che l'Italia deve stare al passo con i tempi della globalizzazione. Ognuno guardi la nostra realtà politica e sociale con uno sguardo all'Europa e decida di votare con il cuore, la ragione non basta più.


Giovanni Mignolli
Padova


Caro lettore,
ciascuno voterà come ritiene più giusto ed opportuno. Ma una cosa è certa: domenica prossima gli italiani non sono chiamati a scegliere tra il Bene e il Male o tra il Buio e la Luce. Bensì ad esprimersi su alcune, pur importanti, modifiche della nostra Costituzione. Una decisione, sia chiaro, da soppesare con attenzione, ma che è sbagliato caricare di significati epocali, dipingendo, dall'una o dall'altra parte, scenari foschi e definitivi. Solo nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, sapremo chi ha prevalso, ma possiamo essere certi che non ripiomberemo nell'immobilismo o nella Prima repubblica se vincerà il No e non ci sarà alcuna deriva dittatoriale se avrà la meglio il Sì. Lei invita votare con il cuore. Penso che sia uno di quei momenti in cui bisogna sforzarsi di usare anche la ragione. Non per dire di aver ragione ma, appunto, per ragionare.
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