Egregio Direttore, al di là delle preoccupazioni che molti hanno sull'efficacia o sulla sicurezza del vaccino, c'è una sostanziale discriminante che va oltre le valutazioni scientifiche che dovrebbero guidare la coscienza di ognuno, ed è la mancanza di fiducia nel mondo scientifico e soprattutto nell'operato dei nostri attuali governanti.
Claudio Scandola
Caro lettore, mi perdoni la franchezza: ma quando lei, sulla base dell'indicazione del suo medico o di uno specialista, acquista un farmaco, si sottopone a un esame diagnostico o a una terapia per curare un malessere o un disturbo, prima di farlo si interroga sulla credibilità del mondo scientifico e su quella di Giuseppe Conte o del ministro Speranza? Immagino di no. Segue le prescrizioni del medico e si sottopone agli esami o alle cure che le sono state prescritte. Perché per il vaccino anti-Covid dovrebbero valere regole diverse? Quando sarà disponibile, il vaccino avrà superato tutte le verifiche e i controlli dell'Ema, l'agenzia del farmaco europea, la cui funzione è proprio questa: validare e garantire la sicurezza di tutti i medicinali.
Perché proprio sul vaccino anti-Covid l'Ema non dovrebbe essere credibile, quando lo è su tutti gli altri farmaci che usiamo e su tutte le altre terapie a cui ci sottoponiamo? Silvio Garattini, uno dei più noti e severi farmacologi e fondatore dell'Istituto Mario Negri, ha detto: «Una volta ricevuto il via libera da parte dell'Agenzia del farmaco per me il vaccino anti-Covid è sicuro e me lo farei somministrare, eccome». Lei invece parla di contraddizioni. Ma quali sarebbero? E relative a cosa? A me pare che la vere preoccupazioni dovrebbero essere altre. Innanzitutto sarebbe opportuno avere tempi certi sul vaccino, visto che in Paesi come la Gran Bretagna e gli Usa è già disponibile. Poi occorrerebbe essere sicuri dell'esistenza nel nostro Paese di una adeguata macchina organizzativa che consenta, in tempi non infiniti, di somministrare su larga scala il vaccino e immunizzare un alto numero di persone. Ecco, se di questo parliamo, posso essere d'accordo con lei: sul fronte dell'efficienza l'operato di alcuni nostri ministri e di taluni alti funzionari legittimano più di qualche dubbio e timore.