Se la scienza è credibile su tutti i farmaci che prendiamo perchè non dovrebbe esserlo sul vaccino anti Covid?

Domenica 6 Dicembre 2020

Egregio Direttore, al di là delle preoccupazioni che molti hanno sull'efficacia o sulla sicurezza del vaccino, c'è una sostanziale discriminante che va oltre le valutazioni scientifiche che dovrebbero guidare la coscienza di ognuno, ed è la mancanza di fiducia nel mondo scientifico e soprattutto nell'operato dei nostri attuali governanti.

Talmente tante sono state le contraddizioni delle due categorie che l'uomo della strada non può sentirsi rassicurato. La fiducia in questa classe dirigente è scesa a livelli che non si sono mai visti prima. Se ad una Nazione manca una guida autorevole, se manca un messaggio chiaro ed univoco, come si può pensare di convogliare l'atteggiamento sociale verso un obiettivo comune, facendo si che ognuno accetti i relativi rischi personali, in nome del bene comune? Quando si sente dire al Ministro della salute «se non si vaccineranno li persuaderemo a farlo», cosa si deve pensare?

Claudio Scandola

Caro lettore, mi perdoni la franchezza: ma quando lei, sulla base dell'indicazione del suo medico o di uno specialista, acquista un farmaco, si sottopone a un esame diagnostico o a una terapia per curare un malessere o un disturbo, prima di farlo si interroga sulla credibilità del mondo scientifico e su quella di Giuseppe Conte o del ministro Speranza? Immagino di no. Segue le prescrizioni del medico e si sottopone agli esami o alle cure che le sono state prescritte. Perché per il vaccino anti-Covid dovrebbero valere regole diverse? Quando sarà disponibile, il vaccino avrà superato tutte le verifiche e i controlli dell'Ema, l'agenzia del farmaco europea, la cui funzione è proprio questa: validare e garantire la sicurezza di tutti i medicinali.

Perché proprio sul vaccino anti-Covid l'Ema non dovrebbe essere credibile, quando lo è su tutti gli altri farmaci che usiamo e su tutte le altre terapie a cui ci sottoponiamo? Silvio Garattini, uno dei più noti e severi farmacologi e fondatore dell'Istituto Mario Negri, ha detto: «Una volta ricevuto il via libera da parte dell'Agenzia del farmaco per me il vaccino anti-Covid è sicuro e me lo farei somministrare, eccome». Lei invece parla di contraddizioni. Ma quali sarebbero? E relative a cosa? A me pare che la vere preoccupazioni dovrebbero essere altre. Innanzitutto sarebbe opportuno avere tempi certi sul vaccino, visto che in Paesi come la Gran Bretagna e gli Usa è già disponibile. Poi occorrerebbe essere sicuri dell'esistenza nel nostro Paese di una adeguata macchina organizzativa che consenta, in tempi non infiniti, di somministrare su larga scala il vaccino e immunizzare un alto numero di persone. Ecco, se di questo parliamo, posso essere d'accordo con lei: sul fronte dell'efficienza l'operato di alcuni nostri ministri e di taluni alti funzionari legittimano più di qualche dubbio e timore.

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