Usare parole corrette per esprimere determinati concetti è esercizio delicato: il caso di giustiziato e opposizione

Venerdì 7 Ottobre 2022
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Caro direttore,
ci meraviglia l'uso inappropriato di due parole che irrompono nel parlato comune e nei social. L'opposizione dura, durissima, intransigente, è stato detto, al governo da parte delle forze politiche che non sono al potere, non è accettabile. In un momento così drammatico per la nazione, contrastare l'attività del governo, per ostacolare il suo difficilissimo compito, è assurdo, incomprensibile, antisociale ed ingeneroso. Quindi non opporsi, ma confrontarsi.
Seconda parola: giustiziare. Sentiamo affermare, anche dai media (media dal latino medium), frasi come l'onorevole Moro è stato giustiziato dalle brigate rosse, il generale Dalla Chiesa è stato giustiziato dalla mafia, e così via. No Moro non è stato giustiziato, è stato assassinato; Dalla Chiesa non è stato giustiziato, è stato assassinato. Non confondiamo il significato dei termini.


Dott. Andrea Dal Bo' Zanon (mediatore culturale) e prof. Giovanni Brigato (medico)


Cari lettori,
il valore delle parole è importante e lo è altrettanto il loro campo semantico, ossia l'area di significati che un termine, aldilà del suo significato immediato, può avere o assumere per chi legge. Usare quindi le parole corrette per esprimere determinati concetti è un esercizio delicato e che richiede attenzione. Faccio però fatica a comprendere le vostre obiezioni in ordine a queste due parole: opposizione e giustiziato. Partiamo da quest'ultima. E' certamente sbagliato usare il termine giustiziato come sinonimo generico di ucciso o ammazzato, ma è del tutto corretto utilizzarlo in altri casi come quelli da voi indicati. Nella lingua italiana, come indica chiaramente anche la Treccani, si dice che una persona viene giustiziata quando è ammazzata in seguito a una condanna a morte. E non è necessario che ad emettere questa definitiva sentenza sia un tribunale ordinario: può essere, come nel caso di Aldo Moro, un aberrante tribunale del popolo delle Brigate Rosse o, come nel caso del prefetto Dalla Chiesa, la crudele commissione di Cosa Nostra che riunisce i capi mandamento mafiosi. Cambia ovviamente in modo radicale il concetto di giustizia che è alla base della condanna a morte, non cambia il fatto che la persona sia stato giustiziata.
Quanto all'opposizione anche in questo caso l'uso del termine mi sembra corretto perché chi è minoranza non si confronta o non discute semplicemente con chi è maggioranza ma, nell'ambito del dibattito politico nonché con l'esercizio del voto parlamentare, cerca anche di opporsi alle decisioni della maggioranza. Quindi è e fa opposizione. Dopodiché ci sono modi diversi di interpretare il ruolo di opposizione, ma questo non ha che fare nè con il vocabolario nè con la semantica, ma piuttosto con la cultura e le scelte delle singole forze politiche.
 

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