L'invio delle armi all'Ucraina, la serietà in politica e le giravolte dell'ex premier Giuseppe Conte

Giovedì 29 Dicembre 2022
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Caro Direttore,
ho letto con attenzione la lettera del signor Franco Gallo di Padova (Gazzettino 28/12) contro i pacifisti con riferimento al conflitto Russia-Ucraina e, pur trovandomi d'accordo sulla tesi che, contro Putin non si può rispondere con i fiori in quanto sarebbe come pretendere un dialogo fra pecore e lupi, detta lettera mi offre lo spunto per parlare di Giuseppe Conte che non sarebbe sulla nostra stessa linea quanto all'invio di armi a Zelensky. Dato per scontato però che Conte è persona seria, anzi serissima e dignitosa, motivo questo che giustifica il suo bacino elettorale in forte crescita, non mi par giusto che venga boicottato con tanta asprezza solo per diletto anche da certa stampa che non è quella del suo quotidiano. Detto questo, l'avvocato degli Italiani (come lui stesso si è definito) , almeno a mio parere, ora come ora è costretto alla coerenza con un pensiero che non può improvvisamente cambiare e che cerca pertanto, umanamente, di gestire alla meglio anche per non perdere consenso politico.


Arnaldo De Porti
Feltre


Caro lettore,
non mi permetterei mai di mettere in dubbio la serietà di Giuseppe Conte come avvocato e come persona. Se invece spostiamo la nostra attenzione alla politica e al Conte ex premier e oggi leader del Movimento 5stelle, temo di avere forse un'opinione un po' diversa dalla sua. In particolare se parliamo di guerra e di invio alle armi all'Ucraina. Chi infatti il 12 settembre disse che «i progressi delle forze ucraine sono un'ottima notizia e dimostrano che Kiev, grazie all'enorme afflusso di armi dall'Europa e dagli Stati Uniti,è in grado di respingere l'invasore russo»? O che, qualche giorno dopo, in tv affermò che «non ci si può difendere da tale aggressione (quella della Russia, ndr) a mani nude» e di «essere orgoglioso di aver inviato armi agli ucraini», consentendo loro di riprendere alcuni territori occupati dalle forze di Mosca? Sono tutte affermazioni di Giuseppe Conte pronunciate non più tardi di tre mesi fa. Lo stesso Conte che nelle scorse settimane, preannunciando il voto contrario del suo partito, ha definito «guerrafondaio» il governo in carica accusandolo di «furia bellicista» per aver confermato l'invio di materiale bellico all'Ucraina. Cioè di aver detto sì all'invio di armi a Kiev esattamente come per ben cinque volte avevano fatto i governi precedenti con il consenso decisivo del Movimento 5 Stelle. Ovviamente capisco le ragioni del consenso. Credo però che la serietà sia un'altra cosa.
 

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