Oggi si fanno più tamponi e anche per questo si scoprono più positivi. Ma non accade in tutte le regioni

Domenica 8 Novembre 2020
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Caro Direttore,
quando leggo di nuovi positivi aumentati di... mi vengono le convulsioni. Solo successivamente, ed in modo ambiguo, mi si dice che sono aumentati anche i tamponi. Ma se statisticamente, in questi ultimi giorni leggo che ogni cento tamponi scopro 15 positivi (non nuovi: buona parte positivi lo erano già uno, due, tre... dieci giorni fa) è chiaro che aumentando il controllo, tramite tampone, aumenteranno i positivi scoperti, che esistevano già (1500 in più ogni 10000 tamponi fatti in più). Fra la valanga di superesperti-noncapiscodichecosa, c'è qualcuno che lo vuol dire chiaramente? Non finisce qui. Se una regione che fa più tamponi è anche una regione con rapporto positivi/popolazione maggiore, il risultato - a livello nazionale - verrà falsato in senso negativo e viceversa se una regione con minor numero di positivi facesse maggior numero di tamponi. Uno Stato serio avrebbe determinato un numero fisso di tamponi a livello nazionale, variando la percentuale per ogni singola regione in funzione della specifica percentuale di contagiati. Troppo difficile per chi, da avvocato, vorrebbe fare il Primo Ministro.

Diego Bertoncin
Caro lettore,
non so se riuscirò a placare le sue convulsioni.

L'unico modo per scoprire positivi al Covid è fare i tamponi. Ed è altrettanto chiaro che più test si fanno più alto è il numero di casi di persone contagiate che si scoprono. Questo è anche uno dei motivi per cui oggi i positivi sono più numerosi di quelli di marzo e aprile: oggi siamo in grado di fare un numero di test assai superiore e quindi scopriamo un numero maggiore di persone contagiate e per questo stesso motivo oggi è anche più elevato il numero di positivi asintomatici. La vera questione è che il numero di tamponi che si fanno varia molto da regione a regione e che questo rende complicato avere un quadro omogeneo e corretto della reale diffusione del virus nel Paese. E purtroppo questo non è un problema che si risolve con un decreto o una disposizione. Dipende dall'organizzazione sanitaria dei singoli territori. Che, come vediamo anche in questi giorni, è assai diversa. E non basta lo show di qualche istrionico governatore a modificare questo stato di cose.

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