Il super green pass? Consideriamolo un "bonus" per il senso civico di chi si è vaccinato, non una posizione per i no-vax

Martedì 23 Novembre 2021
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Egregio direttore,
il direttore sanitario della clinica ospedaliera di Innsbruck intervistato in merito alla terribile situazione del Covid in Austria ha affermato: «Ad essere ricoverati sono sia i non vaccinati che altrettanti vaccinati che pensando di essere sicuri non portavano la mascherina nei luoghi chiusi o affollati». Pertanto prima di prendere decisioni contro la salute pubblica mi auguro che i politici ne prendano atto. E altrettanto facciano coloro che sono vaccinati.

Alberto Pizzolo
Sona (Vr)


Caro lettore,
non ci voleva il direttore sanitario della clinica di Innsbruck per spiegarci una cosa che sappiamo già: anche i vaccinati possono contagiarsi e pure ammalarsi.

Il problema sono le proporzioni del fenomeno e la gravità della malattia. Oggi nei reparti degli ospedali italiani i ricoverati, gravi e meno gravi, con il Covid sono per circa il 65% non vaccinati. Se consideriamo solo le terapie intensive la percentuale sale al 75%. Già questo è un dato significativo. Ma non fotografa esattamente la realtà. La domanda corretta a cui rispondere infatti è: qual è, sul totale dei non vaccinati, la percentuale che si contagia e viene ricoverata? Non è un quesito banale. Perché i non vaccinati sono molti meno dei vaccinati (il rapporto in Italia è di circa 1 a 8) e quindi se, pur essendo assai meno numerosi, si ammalano e finiscono in ospedale in un numero così considerevolmente superiore, significa che in realtà il rapporto tra vaccinati e non vaccinati che si ammalano seriamente è di gran lunga superiore a quello prima indicato, che misura semplicemente la percentuali degli uni e degli altri tra coloro che sono ricoverati per il Covid nei reparti ospedalieri. Credo che anche di questo i politici debbano tener conto nell'assumere le future decisioni di salute pubblica. Non per punire chi ha scelto di non vaccinarsi e non intende comunque farlo. Ma, almeno, per premiare coloro che invece si sono sottoposti alla somministrazione. Magari superando qualche dubbio o vincendo paure e perplessità. Credo che questo sia il giusto significato da dare al cosiddetto super green pass. Riconoscere a coloro che hanno dato fiducia alla scienza e alle indicazioni delle autorità sanitarie una sorta di bonus civico: ovvero la possibilità, se i tassi di contagio e ricovero dovessero ancora crescere e dovessero quindi far scattare in alcune regioni nuove restrizioni e limitazioni, di accedere comunque a servizi e luoghi come i ristoranti, teatri o palestre.

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