In Venezuela Maduro ha imposto la dittatura e martoriato un popolo. Eppure anche in Italia c'è chi lo difende

Mercoledì 30 Gennaio 2019
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Egregio Direttore,
la situazione nel Venezuela diventa sempre più critica. Il Venezuela del presidente Maduro è nel caos. L'autoproclamato nuovo presidente Juan Guaidò che è sostenuto da tutti gli oppositori del regime di Maduro, rischia di portare la Nazione ad un conflitto armato. Non ci può dire che l'attuale presidente abbia operato per assicurare al popolo una situazione economica accettabile. Da tempo sono in atto carestia, povertà e ingiustizie sociali. L'economia è collassata ed è iniziata anche in quella nazione una vera crisi umanitaria. Il Venezuela sarebbe ricco di petrolio e minerali preziosi, ma tali ricchezze sono state gestite male. L'autoproclamazione di una presidente è comunque sempre inaccettabile perché deve esser il popolo intero a deciderlo in modo democratico. Ci sono tanti Stati che vorrebbero intervenire, chi per appoggiare il dittatore Maduro, chi per sostenere un cambio o una inversione di rotta, appoggiando il 35enne Juan Guaidò. Vedremo come andrà a finire, ma temo un bagno di sangue.
Giacomo Mella
Pordenone



Caro lettore,
Juan Guaidò è stato legittimamente eletto al Parlamento venezualano. Auto-proclamandosi presidente non ha fatto altro che togliere ogni alibi a Maduro e ai Paesi che, ufficialmente o meno, lo sostengono. Forse non è il caso di dimenticare che quella del presidente chavista è una dittatura sanguinosa e violenta, che ha calpestato ogni diritto civile e ogni libertà. Parlare di democrazia in Venezuela oggi non ha più alcun senso: il regime di Maduro vive di elezioni-farsa e di repressione di ogni forma di opposizione. Un governo folle che ha trascinato uno dei paesi più ricchi di materie prime (il Venezuela ha le maggiori riserve petrolifere del globo) nella povertà più profonda. Basti considerare un solo dato: nel solo 2016 il peso medio della popolazione è calato di 8 chilogrammi in media a testa a causa della crescente indigenza e della difficoltà della gente a trovare cibo. Certo che bisogna evitare che il tracollo del regime di Maduro si trasformi in un bagno di sangue. Ma questo non può essere un alibi per consentire al dittatore venezuelano di continuare a martoriare il suo popolo e il suo paese. Un cambio si impone, naturalmente nel rispetto delle regole democratiche, quelle stesse che il dittatore chavista ha ignorato e calpestato da quando è al potere. Ed è incredibile che anche in Italia ci sia qualcuno che ne sostenga le posizioni e il diritto a governare.
Ultimo aggiornamento: 14:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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