La sinistra italiana non ha bisogno di una nuova rottamazione, ma di idee e di una nuova identità

Mercoledì 3 Luglio 2019
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Caro direttore,
non più di un mese fa, ho partecipato ad una conferenza a Mestre, tra i cui relatori, c'erano Piero Fassino e Massimo Cacciari. L'argomento era più o meno sempre lo stesso. Cioè, cosa sta succedendo al Pd, passato dal 42% al 20%. E per l'ennesima volta, tutti a chiedersi come fare a cambiare la situazione, a pensare cosa dovrà dire lo Zingaretti-di turno, a pensare come incidere di nuovo in Europa. Ad un certo punto un vecchio servo di partito del Lido si è alzato ed è venuto a raccontarci le difficoltà nella sua vecchia sezione e dopo avere incolpato di tutto il cerchio magico renziano , ha raccontato che più di qualche vecchio-compagno sta abbandonando il Lido per andarsi a godere la lauta vecchia pensione in Portogallo. Normale comportamento di arroccamento sul proprio tornaconto di chi si sente anziano. Infatti sono i giovani, che fanno le rivoluzioni. Caso mai, i vecchi, ne approfittano per manipolarli e per mantenere il proprio status. I vecchi hanno annientato il proprio governo di centro-sinistra che in soli 4 anni aveva risollevato l' Italia e ci hanno regalato all'Italia il peggio che c'è in politica. E dopo il disastro, nessuno del Pd ha ancora chiesto scusa. Io sono del parere che il nostro 40% di consenso, non è mai sparito! Parlo del consenso ad un nuovo concetto di sinistra. Penso a tutti i nostri giovani intelligenti, colti, cresciuti con amore, onore e rispetto per se e per il prossimo, da altrettanto stupende famiglie! Penso che siamo la stragrande maggioranza. E penso che sia giunto il momento di lasciare andare la vecchia zavorra Noi stiamo aspettando. E siamo in tanti !
Lucia Carraro
Venezia

Cara lettrice,
apprezzo la sua passione politica e non voglio fiaccare il suo ottimismo. Mi permetto però una riflessione. È così convinta che riproporre una nuova rottamazione sia la strada giusta per ridare centralità al Pd? Crede davvero che dalla contrapposizione giovani-vecchi possa rinascere una sinistra del 40%? Il confronto forse dovrebbe avvenire sulle idee prima che sulle carte d'identità. E l'obiettivo primario dovrebbe essere non distruggere, ma costruire. Il vero problema della sinistra non sono Salvini o le vecchie classi dirigenti. Il problema è la sinistra stessa. Priva di proposte e di progetti. Vittima di vecchie logiche e alla ricerca di un'identità. Vuoti che non si possono pensare di colmare con qualche tweet o sfilando sulla Sea Watch. Non basta elogiare le giovani generazioni e le loro famiglie. Bisogna capire i loro bisogni, intercettare le loro ambizioni, ma anche le loro paure e le loro incertezze. E offrire risposte. Tutto ciò che oggi la sinistra italiana non sa fare o fa molta fatica a fare.
Ultimo aggiornamento: 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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