Ecco perché i sanitari devono essere vaccinati e sarebbe opportuno convincere anche i giovani

Domenica 11 Luglio 2021
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Caro direttore,
torno a riflettere sulla vaccinazione anti-covid e sul fatto che molti professori, come molti medici e personale infermieristico, non la vogliono fare. Gli esperti vogliono rendere obbligatorio per questi professionisti qualcosa che non lo è in nessun paese al mondo, con evidente disparità di trattamento. Invece che prendersela con i professori refrattari, minacciando licenziamenti o demansionamenti, perché non si rende obbligatorio il vaccino per gli studenti, essendo loro in massima parte portatori sani e quindi un vero pericolo per le scuole quando queste riapriranno in presenza? I vaccini, quando nel secolo scorso furono resi obbligatori, vennero somministrati in primis ai bambini e la loro efficacia non solo fu sicuramente tale, avendo abolito vaiolo e poliomielite in Italia e nel mondo sviluppato, ma durava tutta la vita. Oggi perché si è proceduto al contrario? Forse perché i vaccini sono pericolosi per la salute dei più giovani? O forse i vari e troppi e confusi vaccini che girano per il mondo non funzionano come veri vaccini, visto che hanno bisogno di ulteriori richiami?

Donatella Ravanello

Cara lettrice,
rispetto le sue opinioni ma le parole hanno la loro importanza.

Mi consentirà quindi, rispondendole, di soffermarmi su due espressioni che lei ha usato. La prima. Lei scrive che molti professori, medici e infermieri non vogliono fare il vaccino. I dati in realtà dicono un'altra cosa: che la stragrande maggioranza del personale sanitario, poco meno del 98 per cento del totale dei quasi 2 milioni di operatori del settore, ha scelto di fare il vaccino e un'esigua minoranza, due su 100, ha fatto una scelta diversa. Dunque, se non vogliamo stravolgere il significato che questo termine ha nella lingua italiana, non sono molti, ma pochi coloro che, tra medici e infermieri, non si sono vaccinati. Eppure rappresentano un problema. Per una ragione evidente: pochi o tanti che siano, per il lavoro che fanno, sono a contatto quotidianamente con persone malate, quindi con minori difese immunitarie e maggiormente esposte al rischio di contagio anche con gravi conseguenze. È per questo che per loro la vaccinazione dovrebbe essere obbligatoria. E sempre per questa ragione, se non intendono vaccinarsi, dovrebbero essere sospesi. Per evitare che rappresentino un'insidia per pazienti e malati. La seconda espressione su cui mi permetto di eccepire riguarda i giovani. Lei scrive che in massima parte sono portatori sani del virus. Mi dispiace, ma non c'è nessuna evidenza statistica che confermi questo. È vera invece un'altra cosa: che i giovani quando contraggono il virus sono nella maggior parte dei casi asintomatici. Cioè non si ammalano o registrano sintomi lievi. Per questa ragione sono gli ultimi ad essere vaccinati: perché, a differenza di chi ha un'età superiore, rischiano molto meno di ammalarsi seriamente se contraggono il Covid. Ciò nondimeno è opportuno e necessario che si vaccinino anche loro. Ma non li convinceremo mai a farlo se continuiamo a dar credito a voci infondate sull'efficacia dei vaccini e sulla loro utilità.

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