La consigliera del saluto fascista si è già dimessa: altra dimostrazione che per i nostalgici non c'è spazio in Italia

Martedì 6 Giugno 2023

Caro Direttore,
ci risiamo cara Destra: anche se le alte sfere Giorgia Meloni e Ignazio La Russa dichiarano ripetutamente di non aver niente a che fare con nostalgie fasciste, i tuoi piccoli seguaci sono sempre pronti a smentirti. Laura Motta, neo consigliere di San Stino di Livenza, che ci fai con quel braccio destro teso con le dita della mano unite mentre festeggi assieme ai tuoi colleghi la vittoria per l'elezione del Sindaco? Dimettiti! Per rispetto verso tutti quei giovani che combattendo nella resistenza hanno dato la vita per farci vivere in un paese democratico. In questi giorni sto rileggendo "Se questo è un uomo" di Primo Levi, dovresti leggerlo anche tu e se per caso l'hai già fatto è grave che tu non l'abbia capito. Dimettiti.

Alessandro Cettolin


Caro lettore,
questa è la seconda lettera che lei mi invia nell'arco di pochi giorni. La prima era identica a questa. Vorrei perciò rassicurarla: siamo d'accordo con lei. Una neo consigliera comunale che per festeggiare la sua nomina e la vittoria della sua coalizione fa il saluto romano, è bene che si dedichi ad altro. Sia che lo abbia fatto per esternare le sue intime convinzioni politiche sia che pensasse con quel insostenibile gesto di fare un po' di goliardia. Faccio però fatica a ritenere che questo episodio sia una conferma della deriva autoritaria, anti-democratica e neo-fascista verso cui l'Italia, secondo alcuni, sta inesorabilmente scivolando. Ma sopratutto mi permetta di farle notare che se sarebbe certamente utile che Laura Motta leggesse il capolavoro di Primo Levi (e non solo quel libro a dire il vero) a lei, caro lettore, sarebbe bastato leggere i giornali o farlo con maggiore attenzione. Avrebbe scoperto che la ormai ex consigliera si è già dimessa. Lo ha fatto il 22 maggio. Aderendo alla richiesta che immediatamente le aveva fatto il neo eletto sindaco di San Stino di Livenza della cui maggioranza di centro destra Laura Motta faceva parte. Un'altra dimostrazione che se c'è sicuramente qualche nostalgico (e pure qualche cretino) che vaga per le strade e i palazzi del Paese, è altrettanto vero che gli anti-corpi democratici sono ben presenti tra gli italiani. E sarebbe bene per tutti tenerne conto.
 

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