Il relativismo assolutorio di chi evoca le "colpe" dell'Ucraina per giustificare l'invasione russa

Venerdì 24 Marzo 2023

Caro Direttore,
non ho mai capito a fondo quanto c'è di vero sulla discriminazione ucraina verso le popolazioni russofone in quelle regioni. Putin ha sempre giustificato l'invasione con la necessità di denazificare l'Ucraina e all'indomani dello scoppio della guerra giravano video che sostenevano queste tesi. Quello che più mi colpì fu un racconto di viaggio di Vauro e Giulietto Chiesa in cui avevano raccolto presunte prove dei misfatti degli Ucraini. Le mie conclusioni furono che se è vero che gli ucraini si macchiarono di certe colpe la Russia, se fosse stata in buona fede, poteva riportare i suoi presunti crimini a una Corte di Giustizia, ma mai doveva perpetrare un'aggressione così brutale. Ecco, saperne di più sulle eventuali colpe dell'Ucraina è sempre rimasto un desiderio non soddisfatto dai media. Credo che una disamina imparziale su questa questione sia necessaria. Se svolta in modo professionale non temerebbe di essere assimilata a un sostegno a Putin che penso sia stata la vera riserva delle testate più importanti. Che ne pensa?


Rimo Dal Toso
Padova


Caro lettore,
penso che il relativismo assolutorio nei confronti dell'invasione russa e la furba equidistanza di chi recita in tv o sui giornali l'adagio "tutti hanno qualche colpa...", siano tentativi di negare la realtà e di non fare i conti con essa.

Perché né la presenza di forze di estrema destra o filo-naziste in Ucraina né le eventuali discriminazioni contro le popolazioni russofone, possono in alcun modo giustificare né spiegare la scelta della Russia di attaccare brutalmente un paese indipendente e gli orribili crimini contro la popolazione civile ucraina. La denazificazione dell'Ucraina, più volte evocata da Putin, è un tentativo di nobilitare l'invasione richiamando l'epopea della guerra mondiale e della sconfitta del nazionalsocialismo. In Ucraina l'estremismo di destra è un tema storicamente presente. E rimanda in particolare alla figura del controverso "eroe" nazionale Stepan Bandera, che lottò per l'indipendenza del suo Paese ma collaborando con la Germania di Hitler e partecipando allo sterminio degli ebrei polacchi. Ancora oggi in seguaci di Bandera non sono pochi, ma la presenza di gruppi di estremisti di destra in Ucraina è in linea con quella degli altri Stati europei e Kiev non è certamente governata dai nazisti. Quanto alle discriminazioni nei confronti delle popolazioni russofone, occorre sempre ricordare che l'Ucraina è stata vittima di un processo di profonda russificazione forzata portata avanti in epoca zarista e poi sovietica. Caduto l'Urss, Kiev ha cercato di recuperare la propria autonomia. Un processo non indolore. Ma che non può giustificare nulla di quello che sta accadendo oggi.

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