La retrocessione del Venezia e lo schiaffo del mondo del calcio a chi rispetta le regole

Mercoledì 12 Giugno 2019
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Caro direttore, 
avrei qualche considerazione da fare sul gran caos prodotto anche quest'anno al termine della stagione calcistica della Lega Professionisti serie B. Alla fine del campionato di calcio si scoprono le gravi irregolarità della società Palermo per cui prima la si spedisce in Serie C, poi non so su che base vengono comminati 20 punti di penalizzazione per cui in pratica la società rimane in Serie B, ma diciamo non fa né i playout né i playoff; forse questi playout doveva farli proprio il Palermo e non il Venezia FC acclarata la salvezza dopo la partita con il Carpi. Poi, continuando con le stranezze e con le regole che cambiano a secondo dei campionati, si scopre che ci sono squadre dilettantistiche, le quali vengono promosse in base al risultato che ottengono negli scontri diretti e per le quali vige il principio del gol fatto in trasferta, quindi i rigori a mio avviso sono una forzatura anche perché giocano due squadre in situazione diverse: una che sapeva di dover fare i playout, l'altra dichiarata salva. Per il Venezia questo principio non è valso, perché penso che dopo anche i supplementari doveva valere il risultato conseguito nel doppio confronto: cioè avendo segnato un gol in trasferta questo vale doppio, come si usa nelle competizioni internazionali. Si cambiano evidentemente le regole in corsa.

Giuliano R.
Venezia


Caro lettore, 
se una squadra che coltiva all'inizio del campionato ambizioni di promozione in serie A e si ritrova poi nei bassifondi della classifica dopo aver cambiato tre allenatori, questo accade per sue precise responsabilità, non per colpa delle regole bislacche e delle interpretazioni creative del regolamenti. Ma, certo, la situazione in cui si è venuto a trovare il Venezia calcio è emblematica della confusione che regna sotto i cieli, non proprio adamantini, della serie B e del calcio italiano. In questo momento, in base all'esito della partita di domenica scorsa, il Venezia è condannato alla retrocessione in serie C. Il Tar o il Consiglio di Stato potrebbe però riammetterlo nella serie superiore, annullando di fatto l'esito dei playout. Staremo a vedere: in questa particolare partita sono più le sentenze emesse che i gol segnati. Resta un fatto: il Tar del Lazio ha deciso che lo scontro Venezia-Salernitana per decretare chi doveva salvarsi e chi no, si doveva comunque giocare perché l'interesse preminente era la conclusione del campionato. Rispettabile principio. Ma mi pare di poter dire che il vero interesse preminente, di tutti, dovrebbe essere innanzitutto lo svolgimento di campionati regolari. E chi si fa costantemente beffa di norme e leggi, come il Palermo, dovrebbe essere punito severamente e messo in condizione di non nuocere. Invece si è deciso di liquidare la faccenda ricorrendo a un classico artificio giuridico. Invece della retrocessione in serie C al Palermo sono stati assegnati, ma a campionato concluso, 20 punti di penalizzazione. Tanti ma ininfluenti, perché del tutto privi di conseguenze pratiche per la squadra siciliana. Insomma: un invito implicito a perseverare nelle irregolarità (tanto non accade nulla). E un bello schiaffo a chi rispetta le regole.
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