Perché quando un politico si appella spesso al senso di responsabilità bisogna preoccuparsi

Giovedì 6 Febbraio 2020
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Caro Direttore,
non so se lei ascoltando alcune dichiarazioni del politico di turno ha mai notato che una tra le frasi più usate è questa: «Il senso di responsabilità». E questo indipendentemente da ciò di cui si parla e o a quali colleghi ci si stia rivolgendo in Parlamento. Allora visto che non posso interagire direttamente con nessun politico, le chiedo un chiarimento. Di quale responsabilità si parla visto che qualsiasi uomo politico che ha creato danni ai cittadini non ci ha rimesso mai nulla, se non, al massimo, la faccia (ma non è che di questo a molti di loro importi poi molto)?

R. D. T.
Treviso

Caro lettore,
lei ha ragione: spesso i politici si appellano al senso di responsabilità. Proprio o anche degli altri. Non penso però che lo facciano senza aver cognizione e coscienza del significato e del valore di questa categoria. Sull'argomento, e in particolare sull'uso che viene fatto spesso di questa espressione, ho un punto di vista un po' diverso. Come è noto, il linguaggio e il gergo della politica hanno un campo interpretativo (semantico, direbbe una persona colta) sempre molto ampio. La dialettica è un'arma della politica. Ci sono però alcune espressioni che quando vengono pronunciate e sottolineate da un uomo pubblico, devono indurre particolare cautela e attenzione nell'interlocutore o nell'ascoltatore. Una di questa è proprio il richiamo, soprattutto se insistito, al senso di responsabilità. Perché queste tre paroline sono o possono diventare un formidabile lasciapassare. Con esse si può giustificare se non tutto, quasi tutto.

Facciamoci caso: il deputato che cambia casacca lasciando il partito nelle cui fila è stato eletto per accasarsi in un altro settore del Parlamento, perché lo fa? Certamente e innanzitutto per senso di responsabilità. Non per altri, meno nobili, motivi, ci mancherebbe altro. Ugualmente chi ha votato un provvedimento ( un esempio: la prosecuzione del progetto Tav) contro cui magari prima di essere eletto in Parlamento era sceso in piazza o aveva fatto dichiarazioni di fuoco, lo avrà fatto per la stessa ragione: l'alto senso di responsabilità. E poco conta se questo senso di responsabilità forse avrebbe potuto anche suggerirgli, per un dovere di coerenza, anche le dimissioni. No, questo non può accadere: per senso di responsabilità si può fare tutto o quasi. Ma non dimettersi.
Ultimo aggiornamento: 16:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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