La regina Elisabetta, una sintesi straordinaria di stile, compostezza regale ed intelligenza politica

Sabato 10 Settembre 2022

Caro direttore,
la Regina Elisabetta II si è spenta giovedì 8 settembre nella sua residenza scozzese di Balmoral, all'età di 96 anni. Ha regnato su due secoli, ne ha passati 70 sul trono britannico, su cui era salita appena venticinquenne giurando:«Che la mia vita sia breve o lunga vi prometto che sarà al vostro servizio». Elisabetta era nata il 21 aprile 1926, nel cuore della notte, e l'avevano battezzata con l'acqua del fiume Giordano. Era quasi impossibile pronunciare in sua presenza il sostantivo «abdicazione». Eppure doveva la corona proprio ad una abdicazione. Aveva dieci anni quando suo zio, Re Edoardo VIII, abdicò ammaliata dall'americana Wallis Simpson. Salì al trono Re Giorgio VI, padre di Elisabetta e lei si preparò per diventare regina. Da allora Elisabetta è rimasta al passo con i tempi, fino ad avere un canale Youtube e una pagina Facebook, e al di sopra delle parti politiche.
Solo per Winston Churchill non è riuscita a nascondere la sua ammirazione. Un caso unico perché poi ha riservato sempre lo stesso sorriso a ogni Primo ministro, da Churchill a Boris Johnson. Persino i più accaniti avversari della monarchia l'hanno sempre ammirata.

Antonio Cascone
Padova

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Caro lettore,
la regina Elisabetta verrà ricordata per il sobrio rigore con cui ha saputo attraversare 70 anni di storia rimanendo inflessibilmente e orgogliosamente fedele al suo ruolo. Per la compostezza davvero regale che ha saputo mantenere di fronte ad ogni evento, anche il più tragico, che ha colpito il suo paese e la sua famiglia. Per la continuità che ha voluto dare ai riti della monarchia. Per l'eleganza molto british che ne ha sempre caratterizzato le apparizioni in pubblico: uguale a se stessa attraverso i decenni, persino nella pettinatura, incurante di mode e critiche. Verrà ricordata anche per non essere mai stata colta in fallo, neppure dai famelici quotidiani popolari britannici, per un gesto sbagliato, un atteggiamento fuori luogo o un lieve sgarbo al protocollo. Ma sarebbe assolutamente riduttivo considerare e giudicare Elisabetta solo o soprattutto come un'icona di stile o di regale sobrietà.
La grande qualità di Elisabetta, la sua unicità rispetto anche a tutti gli altri esponenti delle case reali europee, è stata nella capacità con cui ha saputo, nel corso dei decenni, preservare e conciliare il ruolo e il peso della monarchia con quello di una democrazia parlamentare. Le guerre, le crisi politiche, i sommovimenti sociali, gli straordinari cambiamenti epocali ma anche le controverse e dolorose vicende famigliari che ne hanno accompagnato il regno, non hanno scalfito né la sua credibilità e l'autorevolezza e neppure quella dell'istituzione monarchica britannica nel suo complesso. Anzi per certi aspetti ne hanno accresciuto il prestigio. Elisabetta ha avuto l'intuito di non ostacolare nessun cambiamento, ma è stata anche lontana dalla tentazione o dall'ambizione di guidarlo. Tuttalpiù l'ha accompagnato, senza invadere campi altrui, facendo valere la sua autorevolezza. Anche per questo era amata dal suo popolo in modo così trasversale sia sul piano sociale sia su quello politico. E anche per questo la sua successione sarà un passaggio molto complesso e delicato. Da tanti punti di vista.
 

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