Le tv private tagliano i costi, la Rai invece li aumenta Ma la politica che la controlla si occupa delle poltrone

Domenica 2 Febbraio 2020
Caro direttore,
leggo sui giornali che la RAI è in rosso di qualcosa come 65 milioni di euro. Sono saltato sulla sedia e mi ha preso un senso di rabbia che va ad aggiungersi alla scarsa soddisfazione dei programmi che la nostra benemerita produce. Certo ce ne sono di ottimi, ma nella gran parte mi sembra che il livello qualitativo abbia ampi spazi di miglioramento. Mi domando cosa produce tutto il giorno la pletora di direttori vari, direttori di rete, di Tg, capi struttura, consiglio di amministrazione ecc ecc. L'organigramma della RAI è molto, molto, molto folto. I risultati però sono deludenti anche dal punto di vista economico, come se non bastasse. Va rilevato che gli utenti della RAI pagano un canone annuo e, tuttavia, sono continuamente disturbati dalla ossessiva pubblicità che, guarda caso, porta soldini in cassa. Mi domando chi risponde a chi di questi meravigliosi risultati. In una azienda privata, con queste performances, qualcuno verrebbe invitato a dare le dimissioni, non ci sono coperture politiche lì! Da notare che le risorse professionali nell'azienda RAI ci sono e sono valide. Ma si sa, ed abbiamo conferma continua, che nel nostro paese quella che manca è la classe dirigente. Come diceva Renzo Arbore: «Meditate gente, meditate».
Giancarlo Locatelli
Dosson di Casier (Tv)



Caro lettore,
la Rai ha previsto di chiudere il suo bilancio 2020 con circa 60 milioni di perdita. La causa principale, ha spiegato l'azienda, sono i costi necessari per acquistare i diritti di Olimpiadi e Europei di calcio. Ma anche il costo del personale è previsto in crescita, mentre tutti gli altri operatori televisivi, da Mediaset a Sky, lo hanno sensibilmente ridotto. Si potrebbero fare molte considerazioni su questi numeri. Mi limito a due riflessioni. Negli anni scorsi è stato deciso di inserire il canone nella bolletta dell'elettricità per combattere l'evasione. Obiettivo raggiunto: il numero di chi non pagava il canone si è notevolmente ridotto e oggi grazie al canone la Rai incassa circa 2 miliardi e, anche se è vero che circa il 25 per cento finisce allo Stato, si tratta sempre di una cifra davvero notevole. Purtroppo però neanche questo è stato sufficiente a mantenere stabilmente in equilibrio il bilancio della tv pubblica. Viene da pensare che sia un'impresa impossibile. La seconda riflessione, che forse spiega anche la prima, è questa: sopratutto nelle ultime settimane si parla molto sui giornali della Rai. E non solo per il festival di Sanremo. Si susseguono consigli d'amministrazione, divampano polemiche e accuse. Naturalmente non per i 60 milioni di perdita prevista: di questo sembra interessare poco o niente a nessuno. No, si litiga per l'ennesimo giro di poltrone. Qualche partito reclama più peso e spazio nella tv pubblica e se non raggiunge l'obiettivo minaccia di far saltare tutto, anche l'amministratore delegato che è arrivato poco più di un anno fa. Beh, che un'azienda che funziona così abbia bilanci in rosso non è davvero strano.
Ultimo aggiornamento: 14:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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