La pace è più vicina dopo le vittorie degli ucraini? Non è detto, ma adesso i filo-Putin si sono zittiti

Mercoledì 14 Settembre 2022
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Egregio direttore,
tra tante cattive notizie, almeno una buona, almeno questo è quello che io spero, l'abbiamo ascoltata e letta in questi giorni: gli ucraini hanno inferto sonore sconfitte ai russi costringendoli a lasciare da un giorno all'altro alcune zone che avevano in precedenza conquistato. Che questo possa essere finalmente l'inizio della fine? Della fine della guerra intendo, ovviamente.

Luigi Ferraino
Padova

Caro lettore,
sarei cauto. Siamo di fronte a scenari complessi e non sempre facili da decifrare e da comprendere in tutte le loro conseguenze. Certamente però nelle ultime giornate sul fronte ucraino si sono verificati alcuni fatti rilevanti. Sul piano militare e su quello politico. L'esercito di Kiev, sostenuto dai mezzi e tecnologie garantiti da Nato e Usa, ha liberato importanti territori ucraini occupati dai russi costringendo a una rapida e anche umiliante ritirata le forze di Mosca. Una disfatta certamente parziale ma che ha avuto un immediato e non lieve impatto sul Cremlino e sugli equilibri interni alla Russia. Putin ha cacciato il generale (l'ennesimo) che lui stesso aveva posto al comando delle operazioni solo due settimane fa e ha mosso rilievi pesanti agli alti gradi militari, accusandoli senza messi di termini di inettitudine. Ma le stesse scelte del leader russo sarebbero state oggetto di aperte contestazioni da parte di settori militari e politici. Uno scenario abbastanza inedito per l'autocrazia russa. È però troppo presto per capire quali saranno a breve-medio termine le conseguenze di questo importante ma ancora parziale ribaltamento di fronte in campo militare. Soprattutto non è facile prevedere se questo accelererà l'avvio di trattative di pace. Paradossalmente potrebbe aprire una fase ancora più cruenta del conflitto: di fronte alla prospettiva di una sconfitta e dell'affievolirsi dell'appoggio popolare di cui ha finora goduto, Putin potrebbe alzare il livello di scontro e avviare un escalation militare. Non è auspicabile ovviamente che ciò accada, ma purtroppo non è una prospettiva che possiamo escludere. Bisognerà attendere le mosse russe delle prossime settimane per capire meglio ciò che può accadere. Un fatto è certo: le notizie provenienti in questi giorni dall'Ucraina hanno spiazzato e zittito i non pochi filo-putiniani di casa nostra. Parliamo di coloro che vantavano la inattaccabile superiorità militare (e persino morale) della Russia. Coloro che sostenevano l'inutilità di fornire armi agli ucraini. Coloro che ci spiegavano che se solo avesse voluto Putin avrebbe raso al suolo l'Ucraina. Coloro che ci spiegavano che i forti rincari del prezzo del gas nulla avevano a che fare con la Russia, ma erano colpa solo della speculazione e non hanno battuto ciglio di fronte al fatto che, dopo le vittorie dell'esercito ucraino, il prezzo del gas ha toccato il minimo da molte settimane a questa parte. Sia chiaro: a tutti capita di sbagliare. Ma a chi fa prevalere il tifo e le ideologie sui fatti, capita più spesso.
 

Ultimo aggiornamento: 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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