Caro Direttore,
Bene, benissimo l'approvazione all'unanimità da parte del Parlamento del revenge porn o porno ricatto.
Fa piacere sapere che i deputati su alcuni provvedimenti sono tutti d' accordo, ma non sarebbe bene anche che, genitori, nonni, educatori, cercassero di convincere i propri figli, nipoti, allievi che l'intimità è molto più bella e preziosa, se rimane appunto intima, a conoscenza solo di chi la pratica?
Grazie per l' attenzione.
Gino De Carli
Soranzen (BL)
Caro lettore,
a ciascuno il suo. Ai genitori e agli educatori compete formare le nuove generazioni. Ai parlamentari fare le leggi. Adeguandole a una realtà che cambia e non sempre in meglio. La porno-vendetta è un nuovo reato, inimmaginabile fino a pochi anni fa. Ma oggi viviamo un mondo dove le immagini sono, per tante persone, l'essenza stessa dell'essere. Qualcuno ha parlato di un processo di vetrinizzazione, nel senso che uomini e donne, attraverso pc, cellulari e social network, tendono a mettersi costantemente in vetrina, analogamente a quanto avviene con le merci nei negozi. Ci si espone e si espone tutto in vetrina. E ciò che oggi è una vetrina privata, un gioco all'interno della coppia, domani può diventare pubblica, essere messa con un semplice click a disposizione di migliaia di altre persone, trasformandosi così in uno strumento di osceno ricatto e di profonda violenza. Naturalmente al fondo c'è sempre una perversa e sbagliata idea dei rapporti tra le persone. L'assenza di rispetto e l'attitudine, sopratutto maschile, a vivere i rapporti affettivi secondo un principio di proprietà e non di reciproca parità. Ma le tecnologie oggi a disposizione di tutti funzionano da straordinario e brutale moltiplicatore di questi comportamenti. La legge sulla porno vendetta è una necessaria risposta a un fenomeno nuovo che ha purtroppo radici antiche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Bene, benissimo l'approvazione all'unanimità da parte del Parlamento del revenge porn o porno ricatto.
Fa piacere sapere che i deputati su alcuni provvedimenti sono tutti d' accordo, ma non sarebbe bene anche che, genitori, nonni, educatori, cercassero di convincere i propri figli, nipoti, allievi che l'intimità è molto più bella e preziosa, se rimane appunto intima, a conoscenza solo di chi la pratica?
Grazie per l' attenzione.
Gino De Carli
Soranzen (BL)
Caro lettore,
a ciascuno il suo. Ai genitori e agli educatori compete formare le nuove generazioni. Ai parlamentari fare le leggi. Adeguandole a una realtà che cambia e non sempre in meglio. La porno-vendetta è un nuovo reato, inimmaginabile fino a pochi anni fa. Ma oggi viviamo un mondo dove le immagini sono, per tante persone, l'essenza stessa dell'essere. Qualcuno ha parlato di un processo di vetrinizzazione, nel senso che uomini e donne, attraverso pc, cellulari e social network, tendono a mettersi costantemente in vetrina, analogamente a quanto avviene con le merci nei negozi. Ci si espone e si espone tutto in vetrina. E ciò che oggi è una vetrina privata, un gioco all'interno della coppia, domani può diventare pubblica, essere messa con un semplice click a disposizione di migliaia di altre persone, trasformandosi così in uno strumento di osceno ricatto e di profonda violenza. Naturalmente al fondo c'è sempre una perversa e sbagliata idea dei rapporti tra le persone. L'assenza di rispetto e l'attitudine, sopratutto maschile, a vivere i rapporti affettivi secondo un principio di proprietà e non di reciproca parità. Ma le tecnologie oggi a disposizione di tutti funzionano da straordinario e brutale moltiplicatore di questi comportamenti. La legge sulla porno vendetta è una necessaria risposta a un fenomeno nuovo che ha purtroppo radici antiche.
