Una targa un po' troppo vistosa sul ponte di Rialto non può sminuire il valore dell'impegno di Renzo Rosso

Venerdì 10 Settembre 2021

Egregio Direttore, 
un paio di giorni orsono a Venezia è stato inaugurato il Ponte di Rialto restaurato con il finanziamento da parte della OTB di Renzo Rosso. Giustamente, chi ha messo i soldi chiede che venga messa una targa ricordo. Apriti cielo. Ma come si fa, dicono alcuni benpensanti. La stessa cosa mi ricorda di quando i Della Valle hanno finanziato il restauro di parte del Colosseo. Anche in quel caso, polemiche. Ma, dico, vogliamo invece ringraziare privati che, senza incidere sulle casse dei comuni o dello Stato, provvedono a sistemare capolavori unici?

Alvise Lorenzo Sandi
Costa di Rovigo

Caro lettore,
diciamo che un pizzico di sobrietà in più non avrebbe fatto male: la targa che sul ponte di Rialto ricorda il finanziamento e il restauro della Otb di Renzo Rosso poteva essere un po' più piccola e meno evidente.

E magari essere anche scritta in italiano, lingua di cui non dobbiamo vergognarci. Detto ciò, ad ogni cosa va sempre dato il suo giusto peso: i dettagli sono importanti, purché non si indulga in polemiche fini a se stesse, perdendo di vista l'importanza dell'insieme e, soprattutto, l'interesse generale. Forse qualcuno ha dimenticato o ignora che prima del restauro, durato un anno e mezzo e costato oltre 5 milioni di euro, il ponte di Rialto non era solo corroso dai segni del tempo, ma correva seri rischi. I lavori hanno infatti fatto emergere che, a causa di una serie di non conosciute lesioni strutturali, c'era il concreto pericolo di un ribaltamento della balaustra del ponte verso il canale, mentre l'originale sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane era compromesso e aveva già provocato numerose e pericolose infiltrazioni. Problemi gravi, e in gran parte ignoti, che il restauro - il primo di questo livello avvenuto da quando il ponte esiste - ha consentito di evidenziare, affrontare e risolvere. Non solo. L'intervento finanziato e voluto da Rosso, oltre ad essere stato effettuato con grande rigore storico, si è concluso sei mesi prima del previsto e ha consentito, grazie ad un'attenta gestione delle risorse, di effettuare anche il ripristino conservativo della pavimentazione dei sottoportici di Rialto, opera che inizialmente non era prevista. Può darsi che per qualcuno, inorridito da una piastra in ottone, questi siano tutti particolari insignificanti. O, nel migliore dei casi, atti dovuti. A me pare siano dimostrazioni concrete, e non solo verbali di serietà, di impegno e di attenzione vera per la città di Venezia. Che una targa un po' troppo vistosa non possono né sminuire né cancellare. 

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