Caro Direttore,
Alla fine il voto a favore della modifica del Mes è puntualmente arrivato. Chi ne esce peggio? Passerò per grande indovino se dico il M5S? Dubito. Gli altri partiti li conosciamo e siamo abituati ai loro andamenti ondivaghi. Il M5S si era presentato come il nuovo, come il rifacciamo l'Italia e via di questo passo. Ed allora perché il sì al Mes? Ricordo che il loro programma 2018 nel capitolo Esteri affermava che Il Movimento 5 Stelle si opporrà in ogni modo ai ricatti dei mercati e della finanza internazionale travestiti da riforme. E dunque? Quello che ha prevalso è molto più banale e si chiama tre anni di ulteriori stipendi da parlamentari. Molti di loro non saranno ricandidati causa il vincolo del doppio mandato e quelli che aspirano alla rielezione sanno che la possibilità di successo sono ridotte al lumicino per due motivi. 1) il consenso di M5s è meno della metà di quello avuto nel 2018. 2) la partita non la si giocherà su 945 seggi ma solo su 600, il che significa portare a casa, se tutto va bene, circa 30 senatori e 60 deputati. Ed allora perché mai oltre 200 pentastellati dovrebbero essere felici di tornarsene a casa e riprendere, quelli che le avevano, le loro poco remunerative attività?
Claudio Gera
Venezia
Caro lettore,
temo che la sua cruda analisi sia molto vicino alla verità dei fatti.