Il valore politico delle amministrative è relativo, ma la crisi dei 5 stelle è un segnale per il Pd

Giovedì 18 Maggio 2023

Egregio direttore,
mi preoccupa il calo dell'affluenza che si è registrato anche alle elezioni comunali lo scorso fine settimana. E mi preoccupa ancora di più il fatto che i partiti non facciano nulla per contrastarlo. Mi consola però un fatto: il crollo elettorale del Movimento 5 Stelle, che ha raccolto quasi ovunque poche manciate di voti. Ben lontano dal risultato a due cifre delle ultime elezioni politiche. Che sia arrivato per Conte e compagni l'inizio darlo fine?

R.T.
Venezia


Caro lettore,
prima di rispondere al suo quesito, è opportuno fare una premessa. Da ormai diversi anni i risultati delle elezioni amministrative differiscono anche sensibilmente dagli esiti del voto nazionale od europeo. In queste ultime consultazioni prevalgono maggiormente le logiche di schieramento (destra-sinistra), sono sempre più determinanti il voto d'opinione e la forza della leadership che è in grado di esercitare un capo partito o chi guida una coalizione. Nel secondo caso prevalgono invece sempre di più logiche e dinamiche territoriali. Una quota rilevante di cittadini premia o boccia un progetto o un'esperienza di governo comunale o regionale a prescindere dall'appartenenza politica di chi la propone. Elezioni di sindaci al primo turno o di presidenti di regione con il 65-70 per cento e oltre dei consensi si spiegano proprio così: con la capacità dei singoli candidati di pescare in altri bacini elettorali, anche lontani dal loro partito di provenienza. Per queste ragioni far derivare giudizi politici di carattere generale da consultazioni locali rischia di esporre a conclusioni affrettate se non a veri e propri abbagli. Certamente però anche il voto amministrativo ha un suo valore politico, soprattutto perché serve a misurare lo stato di salute di una forza politica e il radicamento sui territori del suo gruppo dirigente nazionale e locale. In questo senso certamente il voto delle comunali di domenica è ben più di un campanello d'allarme per M5S. Perché è l'ennesimo flop elettorale a livello locale dei pentastellati. E con questi scarni numeri, appena al di sopra del limite della sopravvivenza, appare francamente improbabile che M5s possa contendere al Pd, la leadership dell'opposizione, come sembra essere nelle ambizioni di Giuseppe Conte. E appare anche difficile pensare che i dem possano trovare in un'alleanza forte, e inevitabilmente più spostata a sinistra, con M5s i consensi necessari per contrastare il centro destra guidato da Giorgia Meloni.
 

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