La pandemia, la variante Omicron e le (presunte) colpe dei mezzi d'informazione

Mercoledì 1 Dicembre 2021
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Caro direttore,
ieri mattina, in un TG, hanno dato una notizia alquanto allarmante. Parlavano già della quarta dose del vaccino. Ma io chiedo: se ci stiamo prenotando la terza dose in questi giorni, come si può parlare già della quarta dose? Senza sapere come andrà? Come la notizia della scorsa settimana sulla variante sudafricana, in tutti i TG e quotidiani dicevano che anche i vaccini sarebbero stati impotenti, mentre poi i vari virologi hanno smentito, dicendo tutto l'opposto. Da che parte sta la verità? Basta terrorismo mediatico, la gente non ne può più, tutte le ore della giornata ci bombardano con queste notizie (è vero, è falso, non si sa) creando enorme incertezza e preoccupazione tra la gente.

Mauro Zane

Cara lettrice,
i giornali, le radio e le tv sono responsabili di quello che accade perché raccontano, ormai in tempo quasi reale, quello che succede, i social poi lo amplificano in modo globale.

Sul covid negli ultimi due anni è accaduto proprio questo: i media hanno cercato di raccontare e spiegare cos'era e come si poteva combattere questo misterioso virus, poi hanno fatto la cronaca della pandemia e delle sue molte evoluzioni e varianti. Certamente con molti limiti e commettendo anche errori. Ma l'accusa di terrorismo mediatico mi sembra ingiusta e sbagliata. Ovviamente sono parte in causa e non pretendo quindi di apparire neutrale nei miei giudizi. Rifletto però su questo: è colpa di giornali e tv se, di fronte alla semplice notizia di una variante sudafricana della cui reale gravità poco o nulla ancora si sapeva, tutte le Borse si sono mosse al ribasso lasciando sul terreno miliardi di perdite? O se, per la stessa ragione, molti paesi hanno deciso subito di sospendere i collegamenti aerei con larga parte dell'Africa? Non credo proprio. Giornali e tv registrano fatti, non li creano. Se una colpa c'è credo che vada ritrovata nell'ansia globalizzata che questa pandemia ha portato con sé e che è capace, in brevissimo tempo, di orientare comportamenti collettivi ad ogni angolo del globo. Il Covid ha messo in luce tutta la fragilità del nostro mondo iper-connesso. Ci ha dimostrato come, nonostante gli straordinari progressi tecnologici e scientifici, basti un virus per metterci in crisi e renderci vulnerabili e isterici. I mezzi di comunicazione sono lo specchio di questa realtà. Non ne sono la causa. Ma essi stessi vittime.

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