Quando si parla di libertà bisogna considerare non solo i propri diritti ma anche quelli degli altri

Domenica 16 Aprile 2023
Orso

Caro direttore,
ho letto il decalogo di come comportarsi se trovi un orso sul tuo cammino. Le solite stupidaggini del tipo, cito testualmente: se attacca restare immobili... Mi ricordo di aver sentito questa frase in un film, e infatti era un film comico. Quello che invece non trovo comico è la raccomandazione di tenere il cane al guinzaglio. Quindi devo limitare o impedire la libertà al mio cane tenendolo a catena per lasciare libero l'orso. Non mi sembra una cosa democratica, e anzi nociva perché in caso di incontro solo libero il cane potrà trovare un via di fuga, non certo legato. E ritornando alla raccomandazione precedente come posso fare a insegnare al mio cane che in caso di attacco da parte di un orso famelico deve rimanere fermo immobile? Gli odierni animalisti sono cresciuti con gli orsacchiotti di peluche ed ora non sono in grado di riconoscere le reali proporzioni.


G. Zennaro


Caro lettore,
non so quanta consuetudine abbia lei con gli ambienti naturali dove l'orso è una presenza costante.

Le posso dare la mia modestissima esperienza: a chi fa trekking nel parco del Mount Mckinley in Alaska, dove vivono i più imponenti grizzly, o nei boschi di alcuni parchi canadesi, popolati dagli orsi bruni, vengono date esattamente le stesse indicazioni contenute nel decalogo pubblicato sul Gazzettino. Non c'è nulla di comico o di stupido: sono regole semplici ma basate sulle attitudini dell'orso, sui suoi comportamenti e sulle sue caratteristiche (ad esempio la velocità di corsa: fino a 45-50 km all'ora, assai più dell'uomo e anche della maggior parte dei cani). Le assicuro che in moltissimi casi queste regole hanno evitato incidenti gravi o incontri troppo ravvicinati con i plantigradi. Che sono animali stupendi ma, purtroppo, come abbiamo visto, non inoffensivi. Sulla stessa conoscenza dei comportamenti animali si fonda anche il consiglio di tenere al guinzaglio il cane. Che non dovrebbe valere solo per gli ambienti dove potrebbero essere presenti gli orsi, ma anche in quelli, assai più comuni nei nostri territori, che sono per esempio popolati da ungulati come cervi, camosci o caprioli. Non è una privazione di libertà. Al contrario: è rispetto della libertà (e in qualche caso della vita) degli altri animali e una buona regola di salvaguardia del proprio animale. L'uso del guinzaglio in montagna evita infatti che il cane, stimolato dall'istinto predatorio, rincorra una possibile preda. Con alcune possibili gravi conseguenze. Gli animali che si possono trovare in montagna sono infatti molto più vulnerabili di quanto si possa pensare, in particolare nella stagione estiva quando si stanno preparando per affrontare l'inverno e/o stanno svezzando i loro cuccioli. E un cane lasciato libero che rincorre un animale selvatico può disturbarlo o indebolirlo fino a provocargli la morte, a opera magari di altri predatori. Inoltre un cane senza guinzaglio e non abituato a vivere in un ambiente selvaggio o a lui sconosciuto, potrebbe, spinto dal proprio istinto, allontanarsi troppo dal padrone e perdersi con rischi facilmente immaginabili. Per queste ragioni in alcune aree popolate da fauna autoctona è addirittura vietato l'ingresso con i cani e in altre è indicato come obbligatorio l'uso del guinzaglio. Quando si parla di libertà bisognerebbe sempre considerare non solo i propri diritti ma anche quelli degli altri. Uomini e animali.

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