Non offriamo alibi ai ragazzi di oggi

Martedì 28 Marzo 2017
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Egregio Direttore,
leggo del ragazzo sedicenne che ha ucciso il padre con una fucilata, leggo del ragazzo ventenne ucciso a bastonate dal branco oltre a molto altro e mi chiedo: che cosa sta succedendo ai giovani, dove abbiamo sbagliato e cosa abbiamo sbagliato perché si arrivi a tali mostruosità. È colpevole la televisione con programmi impostati sulla violenza più feroce, sono colpevoli i cellulari con tutto quello che si può fare e vedere, sono colpevoli le famiglie, le scuole, lo Stato che forse per primo non insegna più. Prima che sia troppo tardi credo che sia giunto il momento di fare una riflessione seria e soprattutto produttiva perché questi giovani dovrebbero essere il futuro di questa nazione e di questo mondo. Le parole e i dibattiti in tv non servono più.


Lorenzo Callegari
Selvazzano Dentro (Pd)


Caro lettore,
lei si chiede: dove abbiamo sbagliato? Non lo so. Ma penso che sia anche sbagliato generalizzare. Occorre invece ripartire dalle responsabilità individuali, ad ogni livello. Riaffermare con forza che ciascuno è responsabile di ciò che fa. Che non è sempre colpa degli altri: della scuola, della società, dello Stato, della politica. Ai giovani va insegnato innanzitutto questo: la consapevolezza del proprio ruolo nella società. Va ribadita l'esistenza del bene e del male, di regole e leggi che è innanzitutto compito loro imparare a rispettare, sapendo che se ciò non accade dovranno pagarne le conseguenze, senza falsi pietismi o sconti. Certo, oggi la famiglia è più fragile, la scuola più indifesa, lo Stato più debole. Ma tutto ciò non può e non deve essere un alibi. Per nessuno.
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