Questo governo "occupa" la Rai esattamente come quelli precedenti. E chi se ne va non è un martire della libertà

Sabato 27 Maggio 2023

Caro direttore,
dopo Fabio Fazio anche Lucia Annunziata se n'è andata. Così, epurazione dopo epurazione, l'occupazione della Rai da parte del governo Meloni prosegue inarrestabile. Agli italiani non resta che pagare il canone e accettare.

Giovanna Favero
Treviso


Cara lettrice,
stiamo ai fatti.

L'azionista della Rai è il Parlamento e da sempre ogni cambio di maggioranza politica coincide con un riassetto dei vertici della tv pubblica in linea con l'esito del voto. Il partito e la coalizione che hanno vinto le elezioni si assicurano i posti chiave (in particolare la poltrona di amministratore delegato e quella di direttore del Tg1), lasciando comunque alle altre forze politiche ruoli importanti, anche se meno sensibili politicamente. In questo ultimo giro di poltrone, per esempio, il Pd ha indicato il direttore del Tg3, M5s si è assicurato un paio di poltrone strategiche e anche gli altri partiti, nessuno escluso, hanno ottenuto poltrone di peso per uomini a loro vicini. Potrà piacere o meno, ma è inutile nascondersi dietro un dito: ogni governo, di qualsiasi colore, "occupa" la Rai. È sempre successo e continuerà ad essere così almeno finchè queste saranno le regole, scritte e non scritte, che governano la televisione pubblica. E se c'è qualcuno lo sa assai bene è chi, come Lucia Annunziata, è in Rai da quasi tre decenni ed ha occupato ruoli di primissimo piano sul piano giornalistico e manageriale. Nel suo caso, comunque, il programma che conduce, "Mezz'ora di più"era già stato confermato dalla nuova dirigenza della Rai "meloniana" anche per la prossima stagione. Annunziata ha però deciso di lasciare comunque la tv di Stato motivando la sua scelta con il fatto che «non condivide nulla delle scelte del governo». Decisione legittima e rispettabile. Ma vien da chiedersi: per lavorare in Rai bisogna necessariamente essere allineati alla maggioranza politica che governa il paese? Non si direbbe, visto che la stessa Lucia Annunziata nel 2003 divenne presidente della Rai durante il secondo governo Berlusconi. Anche in quel caso, immagino, che la brava giornalista, che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie politiche a sinistra, condividesse ben poco del governo in carica, eppure accettò di diventare presidente della tv pubblica senza far particolare polemiche. Inoltre: se tutti si comportassero come Annunziata, cosa dovrebbe accadere ad ogni cambio di maggioranza? I giornalisti che sono in disaccordo con il governo eletto dovrebbero dimettersi dalla Rai? Fermiamoci qui. Lucia Annunziata ha fatto una scelta che va rispettata. E' una grande professionista e non avrà quindi difficoltà a trovare una collocazione a lei più consona. Non è un martire della libertà.

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