L'ex sindaco Orsoni e l'inchiesta sul Mose, non c'è alcuna scandalosa gogna mediatica

Martedì 27 Febbraio 2018
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Egregio direttore, 
ho la triste impressione che il prof. Orsoni sia stato abbandonato da tutti gli amici e conoscenti. Sono basito nel prendere atto che nessuno degli ex estimatori esprima ufficialmente opinioni dissonanti sull'attuale posizione giudiziaria di Orsoni. Ricordo che Orsoni è stato Primo Procuratore di San Marco e vicepresidente della Fondazione Cini, è professore di Diritto Amministrativo di Ca' Foscari, Grande Ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica e solo per spirito di servizio ha accettato la candidatura a sindaco di Venezia. Confesso che la candidatura di Orsoni con il centrosinistra non era il linea con le mie idee, sono però stato molto felice perché mi pareva fosse l'uomo più giusto. Proprio per la stima che ho sempre avuto in lui sono assolutamente convinto di quanto affermato da Orsoni circa i suoi accusatori: «È chiaro che sono stati ritenuti credibili personaggi che hanno invece una credibilità dubbia e che avevano loro tutto l'interesse a dire che avevano consegnato soldi ad altri perché se li erano tenuti loro o forse se li è tenuti qualcun altro.
Chi mi ha accusato è ritenuto attendibile ma non indica neppure il giorno degli asseriti versamenti». Per questo mi permetto di invitare le persone oneste e serie ad esprimersi per porre fine alla montante scandalosa gogna mediatica e ridare a Orsoni l'onore, la serenità ed il calore umano che merita. 


Pier Luigi Penzo
Mestre (Ve)

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Caro lettore,
non so se Giorgio Orsoni sia stato abbandonato da amici e conoscenti. Spero per lui di no. Ma sono certo che, almeno per quel che riguarda il Gazzettino, l'ex sindaco di Venezia non è stato vittima di «nessuna scandalosa e montante gogna mediatica». Orsoni, da sindaco di Venezia, è stato indagato per aver incassato finanziamenti illeciti (da lui sempre negati), nel corso della campagna elettorale che lo portò a diventare sindaco. Per questa ragione venne anche messo agli arresti domiciliari. Il processo a suo carico si è poi concluso con un'assoluzione, ma, come è emerso dalle motivazioni, il tribunale ha ritenuto che Orsoni avesse effettivamente ottenuto i tre versamenti di cui era stato accusato. Poichè però non è stato possibile individuare con precisione la data di queste dazioni illecite, i giudici hanno applicato l'ipotesi più favorevole all'imputato e hanno quindi prescritto i reati a carico di Orsoni, assolvendolo. Questi sono i fatti. È «gogna mediatica» aver dato, con il dovuto rilievo, notizia di tutto questo, considerata l'importanza dell'indagine e del personaggio coinvolto? Direi proprio di no. Sarebbe stato scandaloso non averlo fatto. Lei chiede rispetto per Orsoni. Non meno rispetto meritano però i giornalisti che fanno il loro lavoro e i magistrati che hanno condotto un'inchiesta delicata e importante come quella sullo scandalo Mose
Ultimo aggiornamento: 21:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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