Caro direttore, grandioso e fantastico, questi sono gli aggettivi che mi sento di dire per la realizzazione e la concretezza del M.o.se.
Paolo Emiliani Battistel
Venezia
Caro lettore, sarei forse più cauto di lei nell'uso degli aggettivi, ma non c'è dubbio che l'attivazione del Mose e la sua efficacia sul piano del funzionamento rappresentano una delle poche notizie positive di questo sciagurato 2020 che ci apprestiamo a lasciarci alle spalle. Diciamo anche la verità: in molti a Venezia e altrove erano pronti a scommettere che sarebbe stato un clamoroso flop, che non avrebbe liberato la città lagunare dall'incubo dell'acqua alta. Invece è andata diversamente e le dighe mobili, benché in una fase ancora sperimentale, hanno dimostrato di essere un'opera di alta ingegneria e di difendere Venezia dalle alte maree. Naturalmente nessuno di noi dimentica le ruberie e gli sprechi di denaro pubblico che hanno accompagnato la realizzazione di questa opera. Ma il Mose oggi c'è e funziona. Ora dovremo fare in modo che, completata l'opera, la sua gestione risponda a criteri di trasparenza ed efficienza. E vigilare perché ciò avvenga. Intanto però tra le molte sciagure di quest'anno è bene non dimenticare questa buona notizia.