La polemica sulle morti improvvise e i risultati (ignorati) di una ricerca dell'Università di Bologna

Martedì 18 Aprile 2023

Gentile Direttore
noto che le morti improvvise e le reazioni gravi legate ai vaccini anti Covid, trovano poco spazio sui giornali, come se non esistessero. Trova però spazio la notizia che in alcuni centri venivano fatti tamponi atti ad ottenere i Green Pass, evitando a molti di rientrare tra le vittime degli obblighi vaccinali di Conte, Speranza e Draghi. I citati centri che aiutavano a non iniettarsi sostanze potenzialmente nocive sarebbero secondo me non da punire ma da ringraziare. Spero che dia spazio a questa mia osservazione.

Mario Pasetti

Caro lettore,
dò spazio a queste sue osservazioni come ha fatto altre volte a persone che esprimevano concetti simili.

Ma mi lasci dire che è davvero sorprendente la schizofrenia di talune teorie. Quando è comparso il Covid, nonostante l'impennata tragica e certificata dai dati di decessi tra la popolazione, alcuni hanno cercato di spiegarci che era poco più che un'influenza, un'invenzione della big pharma e che la maggior parte dei morti, bontà loro, sarebbe comunque deceduta a causa l'età o per altre patologie. Quando sono arrivati i vaccini, gli stessi hanno invece provato a convincerci che erano inutili, anzi dannosi e il loro utilizzo non avrebbe debellato il virus, ma avrebbero provocato un'enorme quantità di gravi reazioni avverse. Anche in questo caso i dati e le risultanze scientifiche hanno smentito tali teorie. Ora di fronte al drastico calo di vittime da Covid e alla quasi scomparsa del virus per effetto della campagna di vaccinazione, ecco l'ultima polemica: le morti improvvise. La tesi è la seguente: ci sarebbe un numero crescente di decessi improvvisi, cioè di persone che muoiono senza un chiaro motivo. Per i reduci del pensiero no vax in servizio permanente effettivo il motivo però c'è ed è chiaro: muoiono per le conseguenze del vaccino anti Covid. Inutile dire non esiste un solo dato statistico che dimostri l'assunto su cui si fonda questa teoria (ossia che siano aumentate le morti improvvise) né qualche e risultanza scientifica che provi una relazione tra decessi e vaccini. Ma non importa. Nulla incrina tali certezze. Tantomeno le ricerche che provano l'esatto contrario. Come lo studio di Lamberto Manzoli, ordinario dell'Università di Bologna che su questi temi ha condotto quello che finora è l'unico studio a livello mondiale per durata di tempo e ampiezza del campione. Manzoli con i suoi ricercatori hanno seguito per 18 mesi, dal gennaio 2021 al giugno 2022, l'intera popolazione di Pescara raccogliendone i dati sanitari. Ebbene secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista Vaccines, i vaccini anti Covid non hanno causato alcun aumento di eventi come infarti, ictus, arresti cardiaci, miocarditi e pericarditi. E nessuna patologia è risultata più frequente tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. Ma di questa ricerca si è parlato molto poco. Certamente molto meno che di quanto è accaduto per le elucubrazioni via stampa e video di qualche medico trevigiano.

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