Caro Direttore.
chiusa la missione italiana in Afghanistan, da Herat rientrato l'ultimo soldato italiano, il Generale Vergori Comandante della Folgore. Venti anni di impegno della prioritaria componente militare ma anche di tutto l'apparato di sicurezza e difesa e diplomatico dello Stato, nonché delle associazioni private, delle Ong e di tante organizzazioni italiane che in quel lontano Paese hanno dato il meglio di se stesse. Più di cinquanta i caduti, quasi tutti militari ma anche civili, svariati miliardi di euro spesi dall'Italia nella missione. Uno sforzo sinergico di tutto il Paese al quale è andato il plauso della Comunità Internazionale, della Nato e di tutti i partner alleati, ed il ringraziamento del governo legittimo. Spiace e delude profondamente dove rilevare che nessuna accoglienza degna di questo nome ha avuto il contingente italiano al suo rientro in Patria da parte dello Stato in nome e per conto del quale ha operato in quel martoriato Paese. E nessuna celebrazione ha accolto la Bandiera di guerradel reggimento paracadutisti. Vent'anni di impegno e di sangue versato, cancellati? Baratro profondo di una società, la nostra, che ha perso ogni valore. Dispiace... moltissimo.
Roberto Bernardini
Treviso
Caro lettore,
ho visto come lei e tanti altri lo scarno video dell'arrivo in Italia degli ultimi uomini del contingente proveniente dall'Afghanistan: i nostri soldati in mimetica che scendono alla spicciolata dall'aereo militare.