L'inconsistente e assurda polemica sulla scelta di Giorgia Meloni di farsi chiamare il primo ministro

Mercoledì 26 Ottobre 2022
Giorgia Meloni
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Caro direttore,
Giorgia Meloni, neoeletta Presidente del Consiglio, ha espresso il desiderio di essere chiamata il e non la Presidente del Consiglio. Su richiesta di un parere nel merito di questa scelta da parte di una cronista televisiva, una qualificata rappresentante dell'Enciclopedia Treccani ha esplicitamente raffigurato in questa scelta una componente ideologica (sic)! Se persino la Treccani, un'equivalente della Corte di Cassazione per la lingua italiana, sconfina nel politicante per definire una scelta linguistica, ne va di mezzo anche la bussola dell'italiano corretto.


Luciano Tumiotto
Ponte di Piave ( Tv)


Caro lettore,
né l'Enciclopedia Treccani né l'Accademia della Crusca impongono l'uso di una formula piuttosto che di un'altra.

Come tutto anche la lingua italiana si evolve, ma come ha precisato proprio il presidente dell'Accademia della Crusca, Claudio Marazzini: «Le forme consigliate sarebbero la presidente o la prima ministra, ma chi preferisce le forme tradizionali ha comunque il diritto di farlo». Quindi Giorgia Meloni decidendo di essere chiamata il presidente del Consiglio ha semplicemente esercitato un suo diritto e una sua libertà di scelta. Che vanno rispettati, esattamente come lo sono state scelte di tipo diverso.


Mi lasci però dire che la polemica che è stata accesa intorno a questa questione da alcune esponenti del Pd e in particolare dall'ex presidente della Camera Laura Boldrini, oscilla tra l'inconsistente e l'assurdo. Invece di dedicarsi a disquisizioni linguistiche perché Boldrini e colleghe non spiegano come mai, dopo tanto parlare di differenze di genere e di questione femminile, è stato il centrodestra e non il centrosinistra, a portare per la prima volta al vertice del governo del Paese una donna? Il Pd dopo il voto è stato travolto dalle polemiche interne perchè solo un terzo dei propri eletti appartiene al genere femminile (neppure la presidente del partito Valentina Cuppi è entrata in Parlamento) e il problema sarebbe Giorgia Meloni che, da prima donna in Italia ad essere diventata premier, ha deciso di farsi chiamare il presidente e non la presidente? Mi pare piuttosto surreale.


L'impressione è che, come al solito, una parte della sinistra italiana dimostri un'incredibile capacità di vivere lontana dalla realtà e di confondere la forma con la sostanza. Giorgia Meloni sarà giudicata per quello che saprà fare come capo del governo non per l'articolo che ha liberamente scelto di usare davanti al nome del suo nuovo incarico. Con buona pace anche della ex presidente Laura Boldrini.
 

Ultimo aggiornamento: 11:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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