Draghi non è un “unto dal Signore” né un diavolo. È stato chiamato perché la politica ha fallito

Domenica 7 Febbraio 2021
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Egregio direttore,
Mario Draghi Santo o diavolo? In questi giorni si sta dicendo e scrivendo tutto il possibile. Chi lo descrive come il salvatore dell'Euro, il grande economista, l'uomo giusto per portare l'Italia fuori dalla crisi economica e pandemica in atto. Altri lo dipingono come la mera espressione dei poteri forti e ricordano i suoi i trascorsi in Goldman Sachs, le privatizzazioni che affossarono l'Italia, le sue responsabilità nella crisi della Grecia, arrivando a collegarlo a quella massoneria globale che governerebbe il mondo. Lascia perplessi che solo l'incarico a formare il Governo sia riuscito ad abbassare lo spread e rifiatare la borsa, pur in presenza di un'economia reale sempre più in affanno. Gli antichi saggi proclamavano la Via di Mezzo cioè che la Verità sta nel mezzo e quello che sembra nero o bianco a volte è semplicemente grigio.
Vittorio De Marchi


Caro lettore,
Mario Draghi non è un Superman né un unto del Signore.

O del Diavolo. È un tecnico di valore con un'elevata credibilità internazionale a cui è stato chiesto di formare un governo, cioè di fare ciò che la politica aveva dimostrato di non essere in grado di fare. A molti non farà piacere sentirlo dire: ma Draghi è stato chiamato perché la politica ha fallito. Perché i partiti a cui i cittadini avevano assegnato i maggiori consensi, non sono stati in grado di fare un governo solido, autorevole ed efficace. Draghi nel suo percorso ha dimostrato grandi capacità di gestione e di equilibrio quando è stato chiamato alla guida di istituzioni influenti e autorevoli come la Banca d'Italia e la Banca centrale europea. È stato anche uno degli artefici delle privatizzazioni nel nostro Paese, una stagione politico-economica su cui i giudizi si dividono. Se tutto questo lo renda un uomo dei cosiddetti poteri forti (ma quali esattamente?) non lo so. Certamente è uno dei non molti italiani che ha relazioni consolidate e ad alto livello nelle cancellerie dei più grandi paesi e nell'alta finanza mondiale, istituzionale e privata. Se queste qualità gli consentiranno di diventare premier e di essere soprattutto un buon presidente del consiglio lo vedremo. Ma nel frattempo evitiamo di dedicarci a uno degli sport preferiti dagli italiani: santificare o demonizzare. Elevare agli altari qualcuno salvo poi gettarlo, a stretto giro di posta, nella polvere.

Ultimo aggiornamento: 14:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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